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Potatura e taglio della mandevilla sanderi

Linden · 23.06.2025.

La potatura è una delle pratiche agronomiche più importanti per la gestione della Mandevilla sanderi, un intervento che, se eseguito correttamente e al momento giusto, può trasformare una pianta disordinata e poco fiorifera in un esemplare compatto, rigoglioso e straripante di fiori. Molti giardinieri alle prime armi hanno timore di usare le forbici, ma nel caso della Mandevilla è fondamentale superare questa paura. Questa rampicante, infatti, fiorisce sui rami dell’anno, ovvero sui nuovi getti che si sviluppano in primavera. Una potatura adeguata non solo modella la pianta, ma stimola potentemente l’emissione di questa nuova vegetazione, che sarà la base per una fioritura spettacolare. Vediamo insieme come e quando intervenire per ottenere i migliori risultati.

La ragione principale per cui si pota la Mandevilla è, come accennato, incoraggiare una fioritura più abbondante. Tagliando i rami vecchi, si costringe la pianta a produrre nuovi getti laterali dalle gemme dormienti. Poiché ogni nuovo getto ha il potenziale per produrre fiori, una potatura ben fatta moltiplica letteralmente il numero di rami fioriferi, con un conseguente aumento esponenziale della quantità di fiori. Senza potatura, la pianta tenderebbe ad allungarsi producendo fiori solo sulle estremità dei lunghi rami, lasciando la base spoglia.

Un altro obiettivo fondamentale della potatura è quello di mantenere la pianta in una forma ordinata e di dimensioni gestibili, specialmente se coltivata in vaso. La Mandevilla ha una crescita molto vigorosa e, se lasciata a sé stessa, può diventare un groviglio inestricabile di rami. La potatura permette di darle una struttura, di guidarla sul suo supporto (traliccio, griglia) e di evitare che diventi troppo grande e ingombrante per lo spazio a disposizione.

Inoltre, la potatura ha un’importante funzione sanitaria. Permette di eliminare i rami secchi, danneggiati, malati o deboli, che possono essere veicolo di malattie o un rifugio per i parassiti. Sfoltendo la chioma, si migliora anche la circolazione dell’aria e la penetrazione della luce al suo interno, riducendo l’umidità e creando un ambiente meno favorevole allo sviluppo di patologie fungine come l’oidio. Una pianta ben potata è una pianta più sana.

Il momento migliore per la potatura principale della Mandevilla è la fine dell’inverno o l’inizio della primavera, solitamente tra febbraio e marzo, poco prima che la pianta riprenda la sua piena attività vegetativa. Questo è il momento ideale perché la pianta è ancora in una fase di riposo relativo, quindi lo stress del taglio è minore, e le ferite hanno tutto il tempo di cicatrizzarsi prima della ripartenza. Potare in questo periodo permette inoltre di sfruttare al massimo la spinta vegetativa primaverile per la produzione dei nuovi getti.

Tipi di potatura: formazione, mantenimento e ringiovanimento

La potatura di formazione si esegue sulle piante giovani, nei primi uno o due anni di vita, per dare loro una struttura di base solida e armoniosa. L’obiettivo è incoraggiare la ramificazione fin dalla base per ottenere una pianta ben accestita e non spoglia nella parte inferiore. Si interviene cimando i fusti principali per stimolare lo sviluppo di getti laterali, che andranno a loro volta guidati sul supporto. Questa potatura iniziale è fondamentale per l’aspetto che la pianta avrà da adulta.

La potatura di mantenimento è quella che si esegue annualmente sulle piante adulte, alla fine dell’inverno. È l’intervento più importante per la fioritura. Consiste nell’accorciare drasticamente tutti i rami sviluppati nella stagione precedente. La regola generale è quella di tagliare i rami laterali lasciando solo due o tre coppie di gemme dalla base (o dal fusto principale da cui si dipartono). I fusti principali, che costituiscono la struttura della pianta, possono essere accorciati più moderatamente, a seconda della forma e delle dimensioni desiderate. Non bisogna aver paura di essere drastici: la pianta risponderà con una crescita esplosiva.

La potatura di ringiovanimento è un intervento più radicale che si pratica su piante vecchie, trascurate, che sono diventate legnose alla base e fioriscono poco. L’obiettivo è rinnovare completamente la vegetazione. Si esegue sempre a fine inverno, tagliando tutti i fusti a circa 20-30 centimetri da terra. Questo shock stimola il risveglio delle gemme dormienti presenti alla base della pianta, portando allo sviluppo di una vegetazione completamente nuova e vigorosa. Dopo una potatura così drastica, la pianta potrebbe impiegare un po’ più di tempo a fiorire, ma il risultato sarà una pianta completamente rinnovata.

Oltre a queste potature principali, durante la stagione di crescita si possono effettuare piccoli interventi di pulizia e contenimento. Si eliminano regolarmente i fiori appassiti per stimolare la produzione di nuovi boccioli. Si possono anche accorciare i rami che crescono in modo troppo disordinato o che escono dalla sagoma desiderata, per mantenere la pianta in ordine. Questi piccoli tagli aiutano a indirizzare le energie della pianta verso la produzione di fiori.

Gli strumenti giusti e la tecnica di taglio

Per eseguire una potatura corretta è indispensabile utilizzare gli strumenti adatti. Per i rami più sottili della Mandevilla, delle buone forbici da giardinaggio ben affilate sono più che sufficienti. È fondamentale che le lame siano pulite e disinfettate prima dell’uso, e tra un taglio e l’altro se si sta intervenendo su parti malate. Si può usare alcool denaturato o candeggina diluita per la disinfezione, al fine di evitare la trasmissione di eventuali patogeni da un ramo all’altro o da una pianta all’altra.

La tecnica di taglio è molto importante per favorire una rapida cicatrizzazione e il corretto sviluppo della nuova gemma. Il taglio deve essere netto e leggermente obliquo, eseguito circa 5-10 millimetri sopra una gemma rivolta verso l’esterno della pianta. L’inclinazione del taglio dovrebbe essere tale da far scivolare via l’eventuale acqua, evitando che ristagni sulla superficie di taglio. Un taglio sfilacciato o troppo vicino alla gemma può danneggiarla, mentre un taglio troppo lontano lascerebbe un moncone di legno che potrebbe seccare e diventare un punto di ingresso per le malattie.

È importante sapere che la Mandevilla, come altre piante della famiglia delle Apocynaceae, produce un lattice bianco e appiccicoso quando viene tagliata o ferita. Questo lattice può essere irritante per la pelle e per gli occhi, quindi è consigliabile indossare dei guanti protettivi durante le operazioni di potatura. Se il lattice viene a contatto con la pelle, è sufficiente lavare la zona con acqua e sapone. Questa sostanza è una difesa naturale della pianta.

Dopo aver effettuato una potatura importante, è buona norma aiutare la pianta a riprendersi. Assicurati che riceva la giusta quantità di luce e acqua, e riprendi le concimazioni non appena la nuova crescita è ben avviata. Il taglio stimola un grande sforzo da parte della pianta per produrre nuova vegetazione, quindi un adeguato supporto nutrizionale è fondamentale per sostenere questa fase e garantire che la nuova crescita sia forte e sana.

La potatura di fine inverno per stimolare la fioritura

Approfondiamo l’intervento di potatura più cruciale: quello di fine inverno. Questa potatura è la vera artefice della magnifica fioritura estiva della Mandevilla. Come già anticipato, va eseguita quando i rischi di gelate intense sono passati ma prima che la pianta abbia iniziato a produrre una quantità significativa di nuova vegetazione. Il periodo tra fine febbraio e metà marzo è generalmente ideale per la maggior parte dei climi italiani.

Inizia osservando la pianta e individuando la sua struttura principale. I rami principali sono quelli più spessi e legnosi che costituiscono l’impalcatura della rampicante. Da questi si sono sviluppati i rami laterali, più sottili, durante la stagione precedente. Sono proprio questi ultimi che andranno potati in modo drastico. Prendi ogni ramo laterale e, partendo dal punto in cui si unisce al fusto principale, conta due o tre nodi (punti da cui spuntano o spuntavano le foglie, dove si trovano le gemme dormienti) e taglia subito dopo.

Se la pianta è cresciuta molto e vuoi ridurne le dimensioni complessive, puoi intervenire anche sui fusti principali, accorciandoli alla misura desiderata. Cerca sempre di tagliare sopra una gemma sana e robusta. Non aver timore se, dopo la potatura, la pianta ti sembrerà molto spoglia e ridotta. Questo intervento energico è esattamente ciò di cui ha bisogno per risvegliare tutta la sua energia e concentrarla nella produzione di pochi ma vigorosissimi nuovi getti.

Dopo la potatura, elimina tutto il materiale di risulta per mantenere l’area pulita e prevenire malattie. Questo è anche un ottimo momento per controllare lo stato del supporto e per sistemare e legare i fusti principali alla struttura nella posizione desiderata. Da ogni gemma che hai lasciato sui rami potati, vedrai presto spuntare un nuovo germoglio, che crescerà rapidamente e si riempirà di boccioli floreali per tutta l’estate.

Gestione dei getti e cimatura durante la stagione di crescita

La gestione della crescita non si esaurisce con la potatura invernale. Durante la primavera e l’estate, si possono effettuare piccoli interventi di “cimatura” per migliorare ulteriormente la fioritura e la forma della pianta. La cimatura consiste nel tagliare l’apice di un giovane getto in crescita, asportando l’ultima coppia di foglioline. Questo intervento, simile a una mini-potatura, blocca la crescita in lunghezza del ramo e stimola lo sviluppo di due nuovi getti laterali dalle gemme sottostanti.

Questa tecnica è particolarmente utile su rami che tendono a crescere molto lunghi senza produrre fiori, o per infoltire zone della pianta che appaiono più rade. Cimando i rami si ottiene una pianta più compatta, cespugliosa e con un numero maggiore di apici fioriferi. La cimatura può essere eseguita con le dita (pizzicando l’apice) o con delle piccole forbici e può essere ripetuta più volte durante la prima parte della stagione di crescita, fino a circa metà estate.

Un’altra operazione importante durante l’estate è la “spollonatura”, che consiste nell’eliminare eventuali getti (polloni) che si sviluppano direttamente dalla base della pianta o dal portainnesto (se la pianta è innestata). Questi polloni sottraggono energia alla parte superiore della pianta e ne alterano la forma. Vanno tagliati alla base non appena compaiono.

Infine, come già menzionato, la rimozione costante dei fiori appassiti (deadheading) è un’operazione fondamentale. Quando un fiore appassisce, se non viene rimosso, la pianta inizia a investire energie nella produzione del baccello contenente i semi. Tagliando lo stelo del fiore appassito, si impedisce questo processo e si invia alla pianta il segnale di continuare a produrre nuovi boccioli. Questa semplice operazione, eseguita regolarmente, prolunga notevolmente il periodo di fioritura della tua Mandevilla.

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