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Malattie e parassiti della calla bianca

Linden · 26.08.2025.

Nonostante la sua apparenza robusta ed elegante, anche la calla bianca può essere soggetta all’attacco di malattie e parassiti che, se non identificati e trattati tempestivamente, possono comprometterne seriamente la salute e la bellezza. La migliore difesa risiede in un’attenta prevenzione, basata su corrette pratiche di coltivazione che rendano la pianta forte e meno suscettibile agli attacchi. Un’irrigazione adeguata, un buon drenaggio, una corretta esposizione e una nutrizione bilanciata sono le fondamenta per una pianta sana. Tuttavia, è importante che ogni giardiniere impari a riconoscere i primi segnali di un problema, per poter intervenire in modo mirato ed efficace, preservando la vitalità di questi magnifici fiori. Conoscere il nemico è il primo passo per sconfiggerlo e garantire una lunga vita alla tua Zantedeschia.

Le malattie che più comunemente colpiscono la calla sono di origine fungina, e la loro comparsa è quasi sempre legata a un eccesso di umidità e a un cattivo drenaggio. Il marciume radicale e del colletto, causato da funghi come Pythium o Phytophthora, è senza dubbio il problema più grave e frequente. Si manifesta con un ingiallimento e afflosciamento della pianta, che sembra assetata anche se il terreno è bagnato. Ispezionando la base della pianta e i rizomi, si noteranno tessuti molli, scuri e maleodoranti. Prevenire questa patologia è molto più facile che curarla: è essenziale utilizzare un terriccio molto drenante, evitare i ristagni d’acqua nel sottovaso e non eccedere con le irrigazioni.

Un’altra problematica fungina è la macchia fogliare, che si presenta con la comparsa di macchie scure, spesso con un alone giallastro, sulle foglie. Queste macchie possono espandersi e confluire, portando al disseccamento di ampie porzioni della lamina fogliare. Anche in questo caso, l’eccessiva umidità e una scarsa circolazione d’aria sono i principali fattori predisponenti. Per prevenire il problema, è bene evitare di bagnare le foglie durante l’annaffiatura e assicurare una giusta distanza tra le piante. In caso di attacco, è importante rimuovere e distruggere immediatamente le foglie colpite per limitare la diffusione delle spore.

Sul fronte dei parassiti, la calla può essere attaccata da alcuni degli insetti più comuni nei nostri giardini e appartamenti. Gli afidi, piccoli insetti verdi o neri, tendono a raggrupparsi sui nuovi germogli e sulla pagina inferiore delle foglie, succhiando la linfa e deformando la crescita. Il ragnetto rosso, un acaro quasi invisibile a occhio nudo, prospera in ambienti caldi e secchi e si manifesta con una sottile ragnatela e una fine puntinatura giallastra sulle foglie. Le cocciniglie, sia quelle cotonose che quelle a scudetto, si attaccano a steli e foglie, apparendo come piccoli batuffoli di cotone o minuscole placche cerose.

La lotta a questi parassiti dovrebbe iniziare con metodi a basso impatto ambientale. Un forte getto d’acqua può essere sufficiente per eliminare una piccola infestazione di afidi. Per attacchi più consistenti, si può ricorrere a spruzzi di sapone di Marsiglia o olio di neem, prodotti naturali che agiscono per contatto soffocando gli insetti. La cocciniglia può essere rimossa manualmente con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool. Solo in caso di infestazioni gravi e persistenti si dovrebbe considerare l’uso di insetticidi specifici, scegliendo sempre prodotti il più possibile selettivi e rispettosi dell’ambiente e degli insetti utili.

Le principali malattie fungine

Le malattie fungine rappresentano la minaccia più seria per la salute della calla bianca, e la loro insorgenza è quasi sempre legata a errori di coltivazione, in particolare a un’eccessiva umidità. Il marciume del rizoma è la patologia più letale. Causato da diversi patogeni che vivono nel terreno, questo problema si sviluppa in condizioni di ristagno idrico e scarsa aerazione del suolo. I sintomi iniziali sulla parte aerea della pianta sono un generale deperimento, ingiallimento e appassimento, che possono essere facilmente confusi con una carenza d’acqua. Tuttavia, la causa è sotterranea: il rizoma diventa molle, scuro e si disfa al tatto. La prevenzione, attraverso un drenaggio impeccabile, è l’unica vera arma.

La botrite, o muffa grigia, è un’altra malattia fungina che può colpire la calla, specialmente in condizioni di elevata umidità e scarsa ventilazione. Questo fungo attacca principalmente i fiori e i boccioli, ma può estendersi anche a foglie e steli. Si manifesta con la comparsa di macchie marcescenti che si ricoprono rapidamente di una caratteristica muffa grigiastra e polverulenta. Per prevenire la botrite, è fondamentale garantire una buona circolazione d’aria attorno alla pianta, evitare di bagnare i fiori durante l’irrigazione e rimuovere prontamente tutte le parti della pianta appassite o danneggiate, che rappresentano un facile punto di ingresso per il fungo.

L’oidio, o mal bianco, è riconoscibile per la tipica patina bianca e polverulenta che si forma sulla superficie delle foglie. Sebbene sia meno letale di altre patologie, un’infestazione severa può indebolire la pianta, riducendone la capacità fotosintetica e compromettendone l’estetica. L’oidio si sviluppa in condizioni di umidità atmosferica elevata ma con scarsa ventilazione. Anche in questo caso, assicurare un buon flusso d’aria è una misura preventiva cruciale. In caso di comparsa dei primi sintomi, si può intervenire con trattamenti a base di zolfo o bicarbonato di potassio, che hanno una buona efficacia nel bloccare lo sviluppo del fungo.

La gestione delle malattie fungine si basa su un approccio integrato che parte dalla prevenzione. Scegliere un terriccio di qualità e molto drenante, utilizzare vasi con adeguati fori di scolo, annaffiare correttamente senza eccessi e garantire un’adeguata ventilazione sono le pratiche agronomiche più importanti. In caso di infezione, è essenziale agire rapidamente, rimuovendo e distruggendo le parti malate per evitare la diffusione delle spore. L’uso di fungicidi chimici dovrebbe essere considerato solo come ultima risorsa, privilegiando sempre prodotti a basso impatto ambientale.

I parassiti più comuni

Oltre alle malattie, la calla bianca può essere oggetto di attacchi da parte di diversi insetti e acari fitofagi. Gli afidi sono tra i parassiti più comuni. Questi piccoli insetti, spesso di colore verde o nero, si ammassano in colonie sui germogli più teneri, sui boccioli e sulla pagina inferiore delle foglie, nutrendosi della linfa della pianta. La loro attività di suzione provoca deformazioni, indebolimento della pianta e può veicolare virosi. Inoltre, producono una sostanza zuccherina chiamata “melata”, che può favorire lo sviluppo di fumaggini, delle muffe nerastre che imbrattano le foglie.

Il ragnetto rosso (Tetranychus urticae) è un acaro minuscolo, difficile da vedere a occhio nudo, che prospera in ambienti caldi e secchi, tipici degli appartamenti durante l’inverno. I danni si manifestano con una fine e diffusa punteggiatura di colore giallo-grigiastro sulle foglie, che perdono progressivamente colore e vitalità. In caso di forti infestazioni, si possono notare delle sottilissime ragnatele tra le foglie e gli steli. La prevenzione migliore consiste nel mantenere un’elevata umidità ambientale, nebulizzando frequentemente la chioma della pianta.

Le cocciniglie rappresentano un altro nemico ostico. Esistono diverse specie, ma le più comuni sulla calla sono la cocciniglia cotonosa e quella a scudetto. La prima appare come un piccolo ammasso ceroso e biancastro, simile a un batuffolo di cotone, che si annida all’ascella delle foglie e lungo le nervature. La seconda si presenta come una piccola placca (scudetto) di colore bruno o grigiastro, saldamente attaccata ai tessuti della pianta. Entrambe si nutrono di linfa, indebolendo la pianta e producendo melata. La loro corazza cerosa le rende difficili da combattere con i normali insetticidi.

Infine, anche le larve di alcuni lepidotteri (bruchi) e le lumache possono occasionalmente danneggiare le calle, soprattutto quelle coltivate all’aperto. I bruchi si nutrono delle foglie, creando buchi e rosure di varie forme e dimensioni. Le lumache e le limacce, attive soprattutto di notte e in condizioni di umidità, possono divorare ampie porzioni di foglie e steli giovani. Il controllo di questi parassiti si basa sull’ispezione visiva e sulla rimozione manuale, o sull’utilizzo di trappole e prodotti specifici (es. esche per lumache) da usare con cautela per non danneggiare altri organismi utili.

Metodi di lotta e prevenzione

La prevenzione è sempre la strategia più efficace e sostenibile nella lotta a malattie e parassiti. Una pianta sana, coltivata nelle migliori condizioni possibili, è naturalmente più resistente. Ciò include la scelta di rizomi sani al momento dell’acquisto, l’uso di un terriccio sterile e ben drenante, un’esposizione corretta alla luce, un’irrigazione e una concimazione bilanciate. Evitare lo stress idrico, sia in eccesso che in difetto, è particolarmente importante per prevenire l’insorgenza di marciumi e per non rendere la pianta più appetibile per parassiti come il ragnetto rosso.

Una buona pratica preventiva è l’ispezione regolare e meticolosa delle piante. Controllare almeno una volta a settimana la pagina inferiore delle foglie, gli steli e la zona del colletto permette di individuare precocemente qualsiasi anomalia. Un piccolo focolaio di afidi o cocciniglie, se scoperto all’inizio, può essere eliminato facilmente con un intervento manuale o con un trattamento localizzato, prima che l’infestazione si diffonda a tutta la pianta. La tempestività è un fattore chiave per il successo della lotta.

In caso di infestazione, è sempre preferibile iniziare con metodi di lotta biologica o a basso impatto ambientale. L’uso di predatori naturali (come le coccinelle per gli afidi) è una soluzione ideale in giardino. Per le piante in vaso, si possono utilizzare preparati a base di sapone di Marsiglia, olio di neem o piretro naturale. Questi prodotti agiscono per contatto e hanno un basso impatto sull’ambiente, ma richiedono un’applicazione accurata, bagnando bene tutta la vegetazione e ripetendo il trattamento dopo alcuni giorni per colpire anche gli insetti nati dalle uova nel frattempo.

L’uso di prodotti chimici di sintesi (fungicidi o insetticidi) dovrebbe essere riservato solo ai casi di infestazioni gravi che non si è riusciti a controllare con altri mezzi. Quando si ricorre alla chimica, è fondamentale leggere attentamente l’etichetta del prodotto, rispettare le dosi e le modalità d’uso, e indossare i dispositivi di protezione individuale. È inoltre importante scegliere prodotti specifici per il problema da trattare (principio attivo) e, se possibile, optare per quelli a più bassa tossicità e a minor persistenza nell’ambiente.

Il ruolo delle buone pratiche colturali

Le buone pratiche colturali sono l’insieme di tutte quelle azioni che contribuiscono a creare un ambiente di crescita ottimale per la pianta, rappresentando la base della prevenzione. La rotazione delle colture, se si coltiva in piena terra, aiuta a prevenire l’accumulo di patogeni specifici nel suolo. La pulizia è un altro aspetto fondamentale: rimuovere regolarmente le foglie secche o danneggiate e i fiori appassiti riduce i potenziali siti di infezione e i rifugi per i parassiti. Mantenere l’area attorno alle piante libera da erbe infestanti contribuisce a migliorare la circolazione dell’aria.

La gestione dell’irrigazione è forse la pratica più critica. Come già sottolineato, la maggior parte delle malattie fungine è legata a un eccesso d’acqua. Irrigare al mattino permette al fogliame di asciugarsi rapidamente, riducendo il tempo di bagnatura fogliare che è un fattore chiave per la germinazione delle spore fungine. Dirigere l’acqua direttamente alla base della pianta, evitando di bagnare la chioma, è un’altra misura preventiva molto efficace. L’uso di un sistema di irrigazione a goccia è ideale in questo senso.

La quarantena per le nuove piante è una pratica saggia, anche se spesso trascurata. Prima di introdurre una nuova pianta di calla (o qualsiasi altra pianta) nella tua collezione o nel tuo giardino, sarebbe opportuno isolarla per un paio di settimane. Durante questo periodo, si può osservare attentamente se manifesta segni di malattie o parassiti. In questo modo, si evita di introdurre involontariamente un problema che potrebbe poi diffondersi a tutte le altre piante sane.

Infine, una nutrizione equilibrata rende la pianta più forte e meno suscettibile. Carenze o eccessi di nutrienti possono indebolire i tessuti vegetali, rendendoli più vulnerabili alla penetrazione di funghi o all’attacco di insetti. Un programma di concimazione regolare e bilanciato, che rispetti le esigenze della pianta durante le diverse fasi del suo ciclo di vita, è quindi una componente essenziale di una strategia di difesa integrata e di successo. Una pianta ben nutrita è una pianta più capace di difendersi da sola.

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