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Malattie e parassiti del geranio inglese

Linden · 22.07.2025.

Nonostante il Geranium x cantabrigiense sia celebrato per la sua incredibile robustezza e la sua naturale resistenza, nessun abitante del giardino è completamente immune alle avversità. Conoscere i potenziali nemici, sia fungini che animali, e soprattutto le strategie per prevenirli, è la chiave per mantenere le tue piante non solo vive, ma in uno stato di salute ottimale. In questa guida completa, affronteremo le principali malattie e i parassiti che, seppur raramente, possono interessare il tuo geranio inglese. Imparerai a riconoscere i primi sintomi, a intervenire con metodi efficaci e rispettosi dell’ambiente e, soprattutto, a creare un giardino in equilibrio dove i problemi fitosanitari diventano l’eccezione e non la regola.

La prevenzione come prima linea di difesa

Nel giardinaggio, e in particolare nella cura del geranio inglese, la migliore strategia di difesa è sempre la prevenzione. Creare un ambiente di crescita ottimale è il modo più efficace per avere piante forti e vigorose, naturalmente capaci di resistere agli attacchi di patogeni e parassiti. Tutto parte dalla scelta della giusta posizione, in mezz’ombra, e dalla preparazione di un terreno perfettamente drenato. Un suolo che permette all’acqua in eccesso di defluire rapidamente è la prima e più importante barriera contro i marciumi radicali e molte malattie fungine che prosperano in condizioni di umidità stagnante.

Un altro pilastro della prevenzione è garantire una corretta spaziatura tra le piante al momento dell’impianto. Lasciare almeno 30-40 centimetri tra un esemplare e l’altro favorisce un’eccellente circolazione dell’aria attraverso il fogliame. Questo semplice accorgimento aiuta le foglie ad asciugarsi rapidamente dopo la pioggia o l’irrigazione, creando un microclima sfavorevole allo sviluppo di funghi come l’oidio o la ruggine. Piante troppo fitte e ammassate creano invece un ambiente umido e stagnante, ideale per la proliferazione delle malattie.

Le pratiche di irrigazione giocano un ruolo cruciale. Come già sottolineato, è fondamentale bagnare il terreno alla base della pianta, evitando di spruzzare acqua sul fogliame. L’acqua stagnante sulle foglie, specialmente se persiste per ore, è una porta d’accesso per le spore fungine. Annaffiare al mattino presto permette al sole di asciugare rapidamente eventuali gocce rimaste sulle foglie, minimizzando il rischio. Un’irrigazione corretta non solo idrata la pianta, ma contribuisce attivamente alla sua protezione.

Infine, una buona igiene del giardino è essenziale. Rimuovi regolarmente le foglie secche, danneggiate o malate dalla pianta e dal terreno circostante. Questo materiale vegetale in decomposizione può ospitare spore di funghi o uova di parassiti, che possono poi diffondersi alle parti sane della pianta. A fine autunno, una pulizia generale dell’aiuola, rimuovendo i detriti vegetali, riduce la quantità di patogeni che possono svernare e ripresentarsi con più forza la primavera successiva.

Le malattie fungine più comuni

Sebbene resistente, il geranio inglese in condizioni sfavorevoli può essere occasionalmente colpito da alcune malattie fungine. La più riconoscibile è l’oidio, o mal bianco. Si manifesta come una patina bianca e polverulenta che ricopre foglie, steli e talvolta i fiori, dando alla pianta un aspetto “infarinato”. L’oidio prospera in condizioni di alta umidità atmosferica e scarsa circolazione d’aria. Se noti i primi sintomi, rimuovi immediatamente le parti colpite per limitarne la diffusione. In caso di attacchi più estesi, si possono utilizzare trattamenti a base di zolfo o bicarbonato di potassio, prodotti ammessi in agricoltura biologica.

Un’altra patologia fungina che può comparire è la ruggine. Questa malattia si riconosce per la comparsa di piccole pustole di colore arancione-brunastro sulla pagina inferiore delle foglie. In corrispondenza di queste pustole, sulla pagina superiore, possono apparire delle macchie giallastre. Come per l’oidio, le condizioni favorevoli al suo sviluppo sono l’umidità persistente sul fogliame e la scarsa ventilazione. La prevenzione, attraverso una corretta spaziatura e irrigazione, è fondamentale. Rimuovi e distruggi le foglie infette non appena le noti per evitare che le spore si diffondano.

Meno comuni ma possibili sono le macchie fogliari, causate da diversi tipi di funghi, che provocano la comparsa di macchie scure, spesso con un alone giallastro, sulle foglie. Queste macchie possono allargarsi e confluire, portando al disseccamento e alla caduta prematura della foglia. Anche in questo caso, la rimozione delle foglie malate è il primo passo da compiere. Per tutte queste malattie fogliari, migliorare la circolazione dell’aria attraverso una potatura di sfoltimento, se il cespo è troppo denso, può essere di grande aiuto.

Il problema più grave, tuttavia, rimane il marciume radicale e del colletto, causato da funghi presenti nel terreno come Pythium o Phytophthora. Questi patogeni attaccano le radici e la base della pianta in condizioni di terreno asfittico e costantemente bagnato. I sintomi sono un appassimento generale della pianta, ingiallimento e caduta delle foglie, e una base del fusto che appare annerita e molle. Purtroppo, quando questi sintomi sono evidenti, è spesso troppo tardi per salvare la pianta. L’unica vera cura è la prevenzione assoluta, garantendo un drenaggio impeccabile fin dal momento della piantagione.

I parassiti da tenere sotto controllo

Il fogliame aromatico del Geranium x cantabrigiense lo rende poco appetibile per molti insetti fitofagi, ma alcuni possono occasionalmente creare problemi. Gli afidi sono tra i parassiti più comuni in giardino e, sebbene preferiscano altre piante, in caso di forti infestazioni possono colonizzare anche i giovani germogli e i boccioli del geranio, succhiandone la linfa. Se noti la presenza di questi piccoli insetti verdi o neri, un forte getto d’acqua può essere sufficiente per allontanarli. Per infestazioni più consistenti, si può ricorrere a sapone di Marsiglia o sapone molle potassico diluito in acqua.

Le lumache e le limacce possono rappresentare un problema, specialmente in primavere umide e piovose. Questi gasteropodi sono ghiotti dei giovani germogli e delle foglie tenere, lasciando buchi irregolari e le caratteristiche scie di bava argentata. Per controllarli, si possono utilizzare metodi ecologici come la raccolta manuale nelle ore serali, la creazione di barriere di cenere, gusci d’uovo tritati o fondi di caffè attorno alle piante, oppure l’uso di trappole a base di birra. L’utilizzo di esche lumachicide a base di fosfato ferrico è un’opzione sicura per gli animali domestici e la fauna selvatica.

Un parassita più insidioso, anche se non frequentissimo su questa specie, è l’oziorrinco. L’adulto è un piccolo coleottero nero che di notte si nutre delle foglie, creando delle tipiche erosioni a forma di mezzaluna lungo i margini. Il danno maggiore, però, è causato dalle sue larve, di colore bianco-crema e con la testa arancione, che vivono nel terreno e si nutrono delle radici, potendo portare al deperimento e alla morte della pianta, soprattutto per gli esemplari in vaso. La lotta è difficile; un metodo efficace e biologico è l’utilizzo di nematodi entomopatogeni, microrganismi benefici che parassitizzano le larve nel terreno.

Infine, il ragnetto rosso può comparire in estati molto calde e secche, specialmente su piante che soffrono di stress idrico o coltivate in posizioni troppo assolate e poco ventilate. Questi acari minuscoli si nutrono della linfa sulla pagina inferiore delle foglie, causando una fine punteggiatura giallastra e, nei casi più gravi, la comparsa di sottili ragnatele. Mantenere la pianta ben idratata e aumentare l’umidità ambientale nebulizzando acqua (preferibilmente la sera) può aiutare a prevenire e controllare l’infestazione.

Problemi non parassitari e fisiopatie

A volte, i problemi che affliggono il nostro geranio non sono causati da malattie o parassiti, ma da fattori ambientali o errori di coltivazione. Queste sono note come fisiopatie. Una delle più comuni è l’ingiallimento delle foglie, che può avere molteplici cause. Come abbiamo visto, può essere un sintomo di eccesso o carenza d’acqua, ma anche di una carenza nutrizionale (specialmente di azoto, che causa l’ingiallimento delle foglie basali) o semplicemente del naturale processo di senescenza delle foglie più vecchie. È importante analizzare tutte le condizioni di coltivazione prima di giungere a una conclusione.

Le scottature solari sono un altro problema comune, specialmente se la pianta è esposta al sole diretto e intenso del pomeriggio. Si manifestano come macchie secche, di colore biancastro o marroncino, sulle foglie più esposte. Sebbene non siano dannose per la salute generale della pianta, ne compromettono l’aspetto estetico. La soluzione è puramente preventiva: assicurarsi che il geranio sia piantato in una posizione di mezz’ombra o, se è in vaso, spostarlo in un luogo più protetto durante i mesi più caldi.

I danni da gelo possono verificarsi in inverni particolarmente rigidi o in caso di gelate tardive in primavera, quando la pianta ha già iniziato a produrre nuova vegetazione. Le parti colpite appaiono annerite, molli e “lessate”. Generalmente, il Geranium x cantabrigiense è molto resistente al freddo e il danno è solitamente limitato alle foglie più esterne. È sufficiente attendere la fine del periodo delle gelate e poi potare le parti danneggiate; la pianta ripartirà senza problemi dalla base.

Infine, una crescita stentata o una fioritura deludente possono essere il risultato di una combinazione di fattori. Un terreno troppo compatto e povero, una posizione eccessivamente ombreggiata (che riduce la fioritura), una competizione radicale troppo forte con alberi o arbusti vicini, o un eccesso di concimazione azotata sono tutte possibili cause. Un’analisi attenta delle condizioni di coltivazione è il primo passo per identificare il problema e apportare le necessarie correzioni, riportando la pianta al suo antico splendore.

Strategie di intervento a basso impatto

Quando è necessario intervenire contro un problema fitosanitario, è sempre preferibile adottare strategie a basso impatto ambientale. L’uso di prodotti chimici di sintesi dovrebbe essere l’ultima risorsa, da considerare solo in caso di infestazioni gravissime che minacciano la sopravvivenza della pianta. Per la maggior parte dei problemi che possono affliggere il geranio inglese, esistono alternative biologiche ed ecologiche molto efficaci. La rimozione manuale di parassiti o di parti di pianta malate è spesso il metodo più semplice e immediato.

L’impiego di insetti utili è un’altra strategia vincente dell’agricoltura biologica. Attrarre nel proprio giardino predatori naturali come le coccinelle (ghiotte di afidi), i sirfidi o le crisope, piantando fiori che li attirano (come finocchio, aneto, calendula), aiuta a mantenere sotto controllo le popolazioni di parassiti in modo naturale. Questo approccio, che fa parte della cosiddetta “lotta biologica”, crea un ecosistema più resiliente e in equilibrio, dove i focolai di infestazione vengono controllati prima che possano diventare un problema serio.

Per le malattie fungine, oltre ai già citati prodotti a base di zolfo o rame (da usare comunque con cautela e rispettando le dosi), si possono sperimentare macerati naturali. Un macerato di equiseto, ad esempio, è ricco di silicio e ha un’azione rinforzante sulle pareti cellulari della pianta, rendendola più resistente alla penetrazione dei funghi. Spruzzato regolarmente sul fogliame in via preventiva, può aiutare a ridurre l’incidenza delle malattie fungine. Allo stesso modo, un decotto d’aglio ha proprietà antibatteriche e antifungine.

Ricorda sempre che un intervento è tanto più efficace quanto più è tempestivo. Controllare regolarmente lo stato di salute delle proprie piante, osservando attentamente foglie e fusti, permette di individuare i problemi sul nascere, quando sono ancora facili da gestire con metodi semplici e non invasivi. Un occhio attento e un intervento rapido sono le migliori armi del giardiniere consapevole per mantenere un giardino sano, bello e in armonia con la natura circostante.

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