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Lo svernamento della lantana

Daria · 24.03.2025.

Superare la stagione fredda è la sfida più grande per la lantana, una pianta di origine tropicale che non possiede una naturale resistenza al gelo. La sua capacità di sopravvivere all’inverno dipende interamente dal clima della zona in cui viene coltivata e dalle precauzioni che vengono adottate per proteggerla. Nelle regioni con inverni miti, può rimanere all’aperto con pochi accorgimenti, ma dove le temperature scendono regolarmente sotto lo zero, è indispensabile un ricovero adeguato. Gestire correttamente lo svernamento significa poter conservare la stessa pianta per molti anni, vedendola crescere e diventare un arbusto sempre più grande e spettacolare ad ogni stagione. La cura invernale è quindi un investimento per il futuro della tua lantana.

La strategia di svernamento varia notevolmente a seconda che la pianta sia coltivata in piena terra o in vaso. La coltivazione in vaso offre una maggiore flessibilità, poiché consente di spostare facilmente la pianta in un luogo protetto. Per gli esemplari in piena terra, le opzioni sono più limitate e il successo dipende in gran parte dalla clemenza del clima locale. In ogni caso, preparare la pianta ad affrontare il periodo di riposo con le giuste potature e cure autunnali è un passo fondamentale per aumentarne le possibilità di sopravvivenza.

Durante il periodo di ricovero, la lantana entra in uno stato di dormienza o semi-dormienza, durante il quale le sue funzioni vitali rallentano drasticamente. Le esigenze di acqua e luce cambiano, e le cure devono essere adattate a questa nuova fase. Comprendere e rispettare questo ciclo di riposo è essenziale per non stressare la pianta e per garantirle un risveglio vigoroso in primavera. Errori nella gestione invernale, come eccessi di acqua o temperature inadeguate, sono spesso la causa della perdita della pianta.

In questa guida, affronteremo passo dopo passo tutte le operazioni necessarie per far svernare con successo la tua lantana, sia essa in vaso o in giardino. Dalla preparazione autunnale alla scelta del ricovero ideale, fino alle cure durante la dormienza e alla gestione del risveglio primaverile, ti forniremo tutte le informazioni per preservare la tua pianta dal freddo e godere della sua bellezza anno dopo anno.

Preparare la pianta per il riposo invernale

La preparazione per l’inverno inizia già in autunno, quando le temperature iniziano a calare e la crescita della pianta rallenta. È importante agire prima dell’arrivo delle prime gelate, che potrebbero danneggiare irrimediabilmente i tessuti della pianta. Una delle prime operazioni da compiere è ridurre gradualmente le annaffiature. Man mano che il fabbisogno idrico diminuisce, lascia che il terreno si asciughi più a fondo tra un’irrigazione e l’altra. Questo aiuta la pianta a entrare gradualmente nella fase di riposo.

Contestualmente, è necessario sospendere completamente le concimazioni. Fornire nutrienti in questo periodo sarebbe controproducente, in quanto potrebbe stimolare una nuova crescita di germogli teneri che sarebbero estremamente vulnerabili al freddo e che sottrarrebbero energie preziose alla pianta. L’ultima concimazione dovrebbe essere effettuata al più tardi alla fine di settembre. Lascia che la pianta si prepari naturalmente al riposo, senza forzarla.

Un altro passo importante è una potatura di preparazione. Prima di ricoverare la pianta o di proteggerla per l’inverno, è consigliabile accorciare i rami di circa un terzo o metà della loro lunghezza. Questa operazione ha molteplici vantaggi: riduce l’ingombro della pianta, rendendo più facile il suo spostamento e ricovero; elimina le parti finali dei rami, spesso più deboli; concentra le energie della pianta nella parte basale e radicale, aumentando la sua resistenza. Rimuovi anche eventuali foglie secche o danneggiate per prevenire l’insorgenza di malattie.

Infine, ispeziona attentamente la pianta per verificare la presenza di parassiti. È fondamentale non portare all’interno del ricovero invernale insetti o acari che potrebbero proliferare indisturbati durante i mesi freddi, approfittando di un ambiente chiuso e protetto. Se noti afidi, mosche bianche o ragnetti rossi, effettua un trattamento preventivo con un prodotto adeguato, come olio di neem o sapone potassico, prima di spostare la pianta. Questo ti eviterà di dover gestire un’infestazione in pieno inverno.

Lo svernamento delle piante in vaso

Per chi coltiva la lantana in vaso nelle regioni con inverni rigidi, il ricovero è l’unica opzione per garantirne la sopravvivenza. La scelta del luogo dove far passare l’inverno alla pianta è di fondamentale importanza. L’ambiente ideale deve essere luminoso ma fresco, con temperature che si mantengano costantemente tra i 5°C e i 10°C. Temperature più alte potrebbero impedire alla pianta di entrare in un corretto riposo, mentre temperature più basse potrebbero comunque essere dannose.

Le opzioni migliori sono una serra fredda, una veranda non riscaldata, un garage con una finestra o un vano scale molto luminoso. Evita assolutamente di posizionare la lantana all’interno dell’appartamento, in ambienti riscaldati e secchi. Il calore eccessivo stimolerebbe una crescita debole e filata, mentre l’aria secca favorirebbe l’attacco di parassiti come il ragnetto rosso. La pianta ha bisogno di un periodo di freddo e riposo per poter ripartire con vigore in primavera.

Una volta posizionata nel suo ricovero invernale, le cure da dedicare alla lantana si riducono al minimo. L’errore più comune in questa fase è annaffiare troppo. Durante la dormienza, il fabbisogno idrico è quasi nullo. È sufficiente controllare il terreno una volta al mese e fornire una modestissima quantità d’acqua solo se il pane di terra è completamente secco, giusto per non far seccare completamente le radici. Un eccesso d’acqua in inverno è la causa più frequente di marciume radicale e morte della pianta.

Durante questo periodo è normale che la pianta perda la maggior parte o addirittura tutte le sue foglie. Non allarmarti: è una reazione fisiologica normale al cambiamento di condizioni e fa parte del suo ciclo di riposo. Continua a controllare periodicamente lo stato di salute dei rami e l’eventuale comparsa di parassiti, ma per il resto lascia che la pianta riposi indisturbata fino all’arrivo della primavera.

Proteggere la lantana in piena terra

Nelle zone a clima mediterraneo o costiero, dove le gelate sono rare, deboli e di breve durata, è possibile tentare di far svernare la lantana direttamente in piena terra. Il successo di questa operazione dipende molto dal microclima specifico del tuo giardino e dalla robustezza dell’esemplare. Le piante più mature e ben consolidate hanno maggiori probabilità di superare l’inverno rispetto a quelle giovani e appena piantate.

La tecnica fondamentale per proteggere una lantana all’aperto è la pacciamatura. Dopo aver effettuato la potatura autunnale, ricopri abbondantemente la base della pianta e il terreno circostante con uno strato di almeno 10-15 cm di materiale isolante. Puoi utilizzare paglia, foglie secche, corteccia di pino o compost maturo. Questo strato protegge il colletto della pianta e la parte più superficiale dell’apparato radicale dalle basse temperature, che sono le parti più vulnerabili.

In caso di ondate di freddo eccezionali o di gelate notturne intense, può essere utile fornire una protezione aggiuntiva. Puoi coprire l’intera pianta con del tessuto non tessuto (TNT), un materiale traspirante che protegge dal gelo senza creare condensa. Fissa il telo alla base della pianta o con dei picchetti per evitare che il vento lo porti via. Ricorda di rimuovere la copertura durante il giorno se le temperature salgono sopra lo zero, per permettere alla pianta di arieggiare.

Nonostante queste precauzioni, è possibile che la parte aerea della pianta subisca dei danni dal gelo, con i rami che anneriscono e seccano. Non disperare: spesso, se la base e le radici sono state protette efficacemente dalla pacciamatura, la pianta sarà in grado di rigermogliare dalla base in primavera. Attendi la fine dell’inverno e, prima della ripresa vegetativa, pota drasticamente tutte le parti danneggiate dal freddo, tagliando fino a trovare legno vivo e sano.

Il risveglio primaverile

Con l’arrivo della primavera e l’aumento delle temperature, la lantana inizia lentamente a risvegliarsi dal suo riposo invernale. Questo è un momento delicato che richiede una gestione attenta per accompagnare la pianta verso la nuova stagione di crescita. Il ritorno all’aperto delle piante ricoverate in vaso deve essere graduale, per evitare shock termici e scottature fogliari.

Quando il pericolo di gelate tardive è definitivamente passato, solitamente tra aprile e maggio, puoi iniziare a spostare la pianta all’esterno. Per la prima settimana, posizionala in un’area semi-ombreggiata e riparata dal vento. Questo le darà il tempo di riabituarsi gradualmente alla luce solare diretta e alle temperature più variabili dell’esterno. Successivamente, potrai spostarla nella sua posizione definitiva in pieno sole.

Questo è anche il momento perfetto per effettuare la potatura principale di fine inverno. Se non l’hai già fatto in autunno, o anche se l’hai fatto, questo è il momento di intervenire in modo più deciso. Accorcia tutti i rami, anche fino a 15-20 cm dalla base, per stimolare l’emissione di nuovi getti vigorosi che porteranno i fiori. Rimuovi tutto il legno secco, debole o danneggiato durante l’inverno. Non aver paura di potare drasticamente: la lantana risponde benissimo e ricrescerà più forte e compatta di prima.

Dopo la potatura, è il momento di riprendere le cure attive. Se necessario, rinvasa la pianta in un contenitore leggermente più grande con terriccio fresco e ricco. Ricomincia ad annaffiare regolarmente, aumentando la frequenza man mano che la crescita riprende, e inizia il programma di concimazione per sostenere lo sviluppo dei nuovi germogli. Nel giro di poche settimane, la tua lantana, rinvigorita dal riposo invernale e dalle cure primaverili, sarà pronta a regalarti un’altra estate di spettacolari fioriture.

📷 Flickr / Szerző: Mauricio Mercadante / Licence: CC BY-NC-SA 2.0

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