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Lo svernamento del geranio inglese

Linden · 27.08.2025.

A differenza dei gerani zonali, più resistenti, il geranio inglese è una pianta che non tollera le basse temperature e, soprattutto, il gelo. Questa sua caratteristica rende lo svernamento, ovvero il ricovero della pianta durante la stagione fredda, un passaggio obbligato e cruciale per chi vive in regioni con inverni rigidi e desidera conservare i propri esemplari di anno in anno. Gestire correttamente il periodo di riposo invernale non significa solo garantire la sopravvivenza della pianta, ma anche creare le premesse per una ripresa vegetativa vigorosa e una fioritura spettacolare nella primavera successiva. Padroneggiare le tecniche di svernamento è il segreto per trasformare il geranio inglese da una pianta annuale a una compagna perenne del proprio spazio verde.

La necessità di un periodo di riposo a basse temperature è insita nella fisiologia del geranio inglese. Questo riposo vegetativo, indotto dal calo delle temperature e dalla riduzione delle ore di luce, è un meccanismo naturale che permette alla pianta di conservare le energie e di prepararsi al ciclo produttivo successivo. Forzare la pianta a vegetare in un ambiente caldo e domestico durante l’inverno porterebbe a una crescita debole e filata, con steli esili e foglie pallide, compromettendo seriamente la fioritura estiva. Un corretto svernamento, al contrario, assicura alla pianta il riposo di cui ha bisogno.

Il momento cruciale per iniziare a pensare al ricovero invernale è l’autunno, ben prima dell’arrivo delle prime gelate notturne. Già quando le temperature minime iniziano a scendere costantemente sotto i 10°C, la pianta comincia a rallentare la sua attività. Le prime leggere brinate notturne possono essere fatali, quindi è fondamentale agire per tempo, monitorando le previsioni meteorologiche. Indicativamente, a seconda della zona climatica, il periodo per il ricovero va da fine ottobre a metà novembre.

Lo scopo dello svernamento è quello di mantenere la pianta in uno stato di semi-dormienza, viva ma con le funzioni vitali rallentate al minimo. Per ottenere questo stato, è necessario controllare due parametri ambientali fondamentali: la temperatura e la luce. Le condizioni ideali per lo svernamento prevedono un ambiente fresco, con temperature costantemente comprese tra i 5°C e i 10°C, e una buona luminosità. Queste condizioni impediscono sia il congelamento che una prematura ripresa vegetativa, garantendo un riposo ottimale.

La preparazione della pianta per l’inverno

Prima di spostare la pianta nel suo ricovero invernale, è necessario prepararla adeguatamente. Questa fase di preparazione è importante per ridurre il rischio di malattie durante il periodo di riposo e per favorire una buona ripresa in primavera. La prima operazione da compiere è una pulizia accurata. Rimuovi tutte le foglie secche, ingiallite o danneggiate, i fiori appassiti e gli steli fiorali esauriti. Questo materiale vegetale in decomposizione potrebbe infatti diventare un focolaio per muffe e funghi in un ambiente chiuso e poco arieggiato.

Dopo la pulizia, è consigliabile effettuare una potatura di contenimento. L’obiettivo non è una potatura drastica, che verrà effettuata a fine inverno, ma un accorciamento dei rami più lunghi e disordinati per ridurre l’ingombro della pianta e renderla più facile da maneggiare e da collocare nello spazio di svernamento. Si possono accorciare i fusti di circa un terzo della loro lunghezza, tagliando sempre appena sopra un nodo o una gemma rivolta verso l’esterno. Questo intervento aiuta anche a prevenire la rottura dei rami durante gli spostamenti.

È anche fondamentale eseguire un controllo fitosanitario approfondito. Ispeziona attentamente la pianta, soprattutto la pagina inferiore delle foglie e gli internodi, per verificare l’eventuale presenza di parassiti come afidi, mosche bianche o cocciniglie. Ricoverare una pianta infestata significa creare un ambiente protetto in cui i parassiti possono proliferare indisturbati e diffondersi ad altre piante eventualmente presenti. Se individui dei parassiti, effettua un trattamento specifico prima di spostare la pianta nel suo ricovero invernale.

Infine, prima del ricovero, è bene ridurre gradualmente le annaffiature per abituare la pianta a un regime idrico più secco. Il terriccio deve essere quasi asciutto al momento dello spostamento. Questo riduce il rischio di marciumi radicali nelle prime fasi dello svernamento, quando la pianta cessa quasi completamente di assorbire acqua. Ricorda anche di sospendere completamente qualsiasi tipo di concimazione già dall’inizio dell’autunno, per non stimolare una crescita fuori stagione.

Il luogo ideale per lo svernamento

La scelta del luogo dove far passare l’inverno al geranio inglese è il fattore più critico per il successo dell’intera operazione. Il locale ideale deve avere due caratteristiche fondamentali: deve essere fresco e luminoso. Le temperature, come già detto, dovrebbero rimanere costantemente al di sopra dello zero, idealmente in un intervallo tra 5°C e 10°C. Temperature più alte potrebbero stimolare una crescita debole, mentre temperature più basse metterebbero a rischio la sopravvivenza della pianta.

La luce è altrettanto importante. A differenza di altre piante che possono svernare anche al buio, il geranio inglese ha bisogno di luce per mantenere in vita il suo fogliame e per non deperire completamente. Una buona luminosità, anche se non la luce solare diretta, è essenziale. Pertanto, luoghi come cantine buie o garage senza finestre non sono adatti. Le opzioni migliori sono le verande non riscaldate, le scale luminose e fresche, le serre fredde o qualsiasi stanza della casa non riscaldata ma dotata di una finestra.

Una buona circolazione dell’aria è un altro elemento da considerare. Un ambiente stagnante e umido favorisce lo sviluppo di muffe, in particolare della botrite (muffa grigia), che può essere letale durante l’inverno. È quindi utile arieggiare il locale nelle giornate più miti e soleggiate, per garantire un ricambio d’aria e ridurre l’umidità. Evita di ammassare troppe piante in uno spazio ristretto; lascia sempre un po’ di spazio tra un vaso e l’altro per permettere all’aria di circolare.

Se non si dispone di un locale con queste caratteristiche, si possono esplorare soluzioni alternative. Ad esempio, è possibile creare una piccola serra temporanea sul balcone utilizzando teli di tessuto non tessuto o pannelli di policarbonato, prestando però molta attenzione a monitorare le temperature interne durante le giornate di sole per evitare surriscaldamenti. Per chi vive in climi solo leggermente freddi, una posizione addossata a un muro esposto a sud e una buona pacciamatura con tessuto non tessuto potrebbero essere sufficienti, ma rappresenta una soluzione rischiosa.

Le cure durante il riposo invernale

Una volta collocata nel suo ricovero, la pianta entra in una fase di quiescenza che richiede cure minime, ma non un abbandono totale. L’intervento più importante durante l’inverno è la gestione dell’acqua. Le irrigazioni devono essere estremamente ridotte e sporadiche. L’obiettivo è semplicemente impedire che il pane di terra si secchi completamente, il che danneggerebbe le radici. Indicativamente, può essere sufficiente una leggera annaffiatura ogni 3-4 settimane, ma la frequenza esatta dipende dalle condizioni specifiche del locale. Controlla sempre il terriccio prima di dare acqua.

Durante l’inverno, è fondamentale non concimare mai la pianta. Il suo metabolismo è quasi fermo e non sarebbe in grado di utilizzare i nutrienti, che si accumulerebbero nel terreno diventando tossici per le radici. La concimazione riprenderà solo in primavera, alla ripresa vegetativa. Qualsiasi stimolo alla crescita durante il riposo è controproducente e dannoso per la salute a lungo termine della pianta.

È bene continuare a effettuare controlli periodici, almeno una volta ogni due settimane. Controlla lo stato di salute generale della pianta, verificando che non ci siano segni di sofferenza, marciumi o attacchi parassitari. Rimuovi prontamente eventuali foglie che ingialliscono o seccano, per mantenere la pianta pulita e prevenire l’insorgenza di muffe. Questi controlli ti permetteranno di intervenire tempestivamente in caso di problemi.

Verso la fine dell’inverno, solitamente tra febbraio e marzo, la pianta inizierà a mostrare i primi timidi segni di risveglio, come il rigonfiamento di qualche gemma. Questo è il segnale che il periodo di riposo sta per finire e che è il momento di iniziare a preparare la pianta per la nuova stagione. Si può iniziare ad aumentare gradualmente la frequenza delle irrigazioni e, se le condizioni di luce lo permettono, spostare la pianta in una posizione leggermente più luminosa per incoraggiare una ripresa graduale e robusta.

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