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La potatura e il taglio del basilico

Daria · 15.08.2025.

La potatura del basilico, più comunemente conosciuta come cimatura, è una delle pratiche colturali più importanti e gratificanti. Non si tratta semplicemente di un modo per raccogliere le foglie, ma di una tecnica fondamentale per gestire la crescita della pianta, stimolare la produzione di nuovo fogliame e prolungare il ciclo di vita produttivo. Un basilico non potato tende a crescere in altezza, a produrre pochi rami laterali e a fiorire precocemente, un processo che ne compromette l’aroma e ne arresta lo sviluppo vegetativo. Imparare a potare correttamente è il segreto per trasformare una singola piantina in un cespuglio denso, rigoglioso e produttivo.

L’obiettivo primario della potatura del basilico è quello di impedirgli di seguire il suo ciclo naturale, che lo porterebbe a produrre un lungo stelo fiorale per la riproduzione. Quando la pianta inizia a sviluppare i fiori, concentra tutte le sue energie in questo processo, smettendo di produrre nuove foglie. Inoltre, la composizione chimica delle foglie esistenti cambia: il loro sapore diventa più amaro e pungente, e l’aroma perde la sua freschezza. La cimatura regolare previene la fioritura, “ingannando” la pianta e costringendola a rimanere in una fase vegetativa per un periodo molto più lungo, massimizzando così la resa in termini di foglie.

Un secondo obiettivo, altrettanto importante, è quello di modificare la forma della pianta. Il basilico ha una naturale tendenza alla dominanza apicale, ovvero a far crescere principalmente il germoglio posto sulla cima dello stelo principale. La cimatura, che consiste nel rimuovere proprio questo apice, interrompe la dominanza apicale. Di conseguenza, la pianta viene stimolata a risvegliare le gemme laterali dormienti situate all’ascella delle foglie sottostanti. Da queste gemme si svilupperanno due nuovi rami, portando a una pianta più ramificata, folta e compatta, simile a un piccolo cespuglio.

Questa crescita cespugliosa non ha solo un vantaggio estetico, ma anche produttivo. Una pianta con più rami ha un numero maggiore di apici e, di conseguenza, produce un quantitativo di foglie molto più elevato rispetto a una pianta non potata che si sviluppa su un unico stelo. Inoltre, una chioma più densa e ben arieggiata contribuisce a creare un microclima interno più sano, riducendo i rischi di alcune malattie fungine. La potatura, quindi, è un investimento diretto sulla quantità e sulla qualità del raccolto futuro.

Quando e come iniziare a potare

Il momento giusto per effettuare la prima cimatura è quando la giovane pianta di basilico ha raggiunto un’altezza di circa 15-20 centimetri e ha sviluppato almeno tre o quattro “piani” di foglie vere (escludendo i due cotiledoni iniziali). Potare troppo presto, quando la pianta è ancora molto piccola, potrebbe stressarla eccessivamente e rallentarne lo sviluppo. Aspettare troppo, d’altra parte, potrebbe portare la pianta ad allungarsi troppo e a iniziare a lignificare la base dello stelo, rendendo più difficile ottenere una buona ramificazione.

La tecnica per la prima potatura è semplice e precisa. Si individua l’apice della pianta, ovvero la cima dello stelo principale, e si effettua un taglio netto appena sopra la seconda o la terza coppia di foglie vere partendo dal basso. È fondamentale tagliare lo stelo e non semplicemente staccare le foglie. Il taglio deve essere eseguito sopra un nodo, ovvero il punto in cui la coppia di foglie si inserisce sullo stelo. In questo modo, dalle due piccole gemme presenti all’ascella di quella coppia di foglie, si svilupperanno due nuovi getti laterali.

Per effettuare il taglio si possono usare delle forbici piccole e ben affilate, oppure semplicemente le unghie del pollice e dell’indice, prestando attenzione a non sfilacciare i tessuti dello stelo. Un taglio pulito riduce lo stress per la pianta e la superficie esposta a eventuali infezioni, favorendo una rapida cicatrizzazione. La parte apicale che viene rimossa, ovviamente, non va sprecata: rappresenta il primo, prezioso raccolto di basilico, pronto per essere usato in cucina.

Dopo la prima cimatura, la pianta impiegherà circa due o tre settimane per sviluppare i nuovi rami laterali. Una volta che questi nuovi rami avranno raggiunto una lunghezza sufficiente e avranno prodotto a loro volta un paio di coppie di foglie, si potrà procedere a cimare anche loro, sempre con la stessa tecnica: tagliando l’apice appena sopra una coppia di foglie. Questo processo, ripetuto regolarmente, porterà a una moltiplicazione esponenziale dei rami e a una pianta sempre più densa e produttiva.

La potatura come raccolta continua

Dopo le prime potature di formazione, ogni successiva raccolta dovrebbe essere concepita come un’operazione di potatura. L’errore più comune che si commette è quello di raccogliere solo le foglie più grandi e basse, lasciando intatta la parte superiore della pianta. Questo comportamento, purtroppo, non fa altro che incoraggiare la pianta a crescere in altezza e ad andare a fiore, ottenendo l’effetto opposto a quello desiderato. La regola d’oro è raccogliere sempre dall’alto verso il basso.

Quando si ha bisogno di basilico, invece di staccare foglie singole, si dovrebbe prelevare un intero rametto, tagliandolo sempre appena sopra una coppia di foglie sottostante. In questo modo, ogni volta che si raccoglie, si sta di fatto eseguendo una cimatura che stimolerà la pianta a produrre due nuovi getti. Questa pratica costante e regolare mantiene la pianta in continua fase vegetativa, garantendo una produzione costante di foglie giovani, tenere e aromatiche per tutta la stagione.

È importante seguire un criterio di equilibrio durante la raccolta. Non si dovrebbe mai prelevare più di un terzo della massa fogliare totale della pianta in una sola volta. Lasciare una quantità sufficiente di foglie (almeno i due terzi) è essenziale per permettere alla pianta di continuare a svolgere la fotosintesi in modo efficiente e di avere l’energia necessaria per produrre nuova vegetazione. Una raccolta troppo drastica potrebbe stressare eccessivamente la pianta e rallentarne la ripresa.

Anche se non si ha bisogno di basilico per la cucina, è fondamentale continuare a potare regolarmente la pianta, circa ogni 2-3 settimane durante il picco della stagione di crescita. Se la pianta viene lasciata a sé stessa, inizierà inevitabilmente a produrre i boccioli fiorali. La potatura regolare è un’azione proattiva per prevenire questo evento e mantenere la pianta nella sua fase più produttiva e qualitativamente migliore. Le foglie raccolte in eccesso possono essere conservate, ad esempio preparando un pesto o congelandole.

La gestione dei fiori

Nonostante una potatura regolare, può capitare che la pianta, soprattutto verso la fine della stagione o in condizioni di stress, riesca comunque a sviluppare delle infiorescenze. Riconoscere e rimuovere i fiori il prima possibile è un’operazione di importanza cruciale. I fiori del basilico si sviluppano sulla cima degli steli e appaiono come piccole spighe composte da numerosi boccioli di colore bianco o violaceo.

Appena si nota la comparsa di un’infiorescenza, bisogna intervenire immediatamente, senza esitazioni. Si deve tagliare l’intero stelo fiorale, scendendo fino alla prima coppia di foglie utili sottostante. Rimuovere solo la spiga fiorale non è sufficiente, perché la pianta continuerà a tentare di fiorire da quel punto. Un taglio più basso, sopra un nodo, reindirizzerà le energie della pianta verso la produzione di nuovi getti laterali, riportandola in uno stato vegetativo.

Se si permette alla pianta di completare la fioritura e di produrre i semi, il suo ciclo vitale si considererà concluso. La produzione di foglie si arresterà quasi completamente, lo stelo diventerà legnoso e la qualità delle foglie rimanenti peggiorerà drasticamente. L’intervento tempestivo sui fiori è quindi l’ultima e più importante strategia per prolungare al massimo la stagione del raccolto, a volte fino all’arrivo dei primi freddi autunnali.

In alcuni casi, si può decidere deliberatamente di lasciar andare a fiore una o due piante verso la fine della stagione. Questo può essere fatto per apprezzare la bellezza dei fiori, che sono molto attraenti per le api e altri insetti impollinatori, o per raccogliere i semi da utilizzare per la semina dell’anno successivo. In questo caso, però, bisogna essere consapevoli che quella pianta sacrificherà la sua produzione di foglie per dedicarsi completamente alla riproduzione.

Potatura di fine stagione e preparazione all’inverno

Con l’avvicinarsi dell’autunno e l’abbassamento delle temperature, la crescita del basilico rallenta naturalmente. In questa fase, la frequenza della potatura può essere ridotta. Tuttavia, è ancora importante continuare a rimuovere eventuali tentativi di fioritura per sfruttare la pianta fino all’ultimo. Prima dell’arrivo delle prime gelate, che sarebbero letali per la pianta, si può effettuare un’ultima raccolta abbondante, prelevando tutte le foglie e i rami utilizzabili.

Se si intende tentare di far svernare la pianta portandola all’interno, è consigliabile effettuare una potatura di preparazione. Circa due o tre settimane prima di ricoverare la pianta, si può procedere a una potatura moderata, riducendo la chioma di circa un terzo. Questo aiuta a bilanciare la parte aerea con l’apparato radicale, che sarà meno efficiente nell’ambiente domestico, e a dare alla pianta una forma più compatta e gestibile per la coltivazione indoor.

Durante lo svernamento in casa, la potatura deve essere minima. A causa della luce e del calore ridotti, la crescita sarà molto lenta o quasi nulla. In questo periodo, la potatura si limita alla rimozione di eventuali foglie secche o ingiallite e, soprattutto, di qualsiasi bocciolo fiorale che la pianta possa tentare di produrre. L’obiettivo non è più stimolare la crescita, ma semplicemente mantenere la pianta in vita e in salute fino alla primavera successiva.

Con l’arrivo della primavera, quando la pianta viene riportata all’esterno e riprende a crescere vigorosamente, si può effettuare una potatura di ringiovanimento più decisa. Si possono accorciare i rami che si sono allungati o indeboliti durante l’inverno, tagliando sopra un nodo robusto per stimolare l’emissione di nuovi getti forti e sani. Questo darà il via a un nuovo ciclo di crescita, potatura e raccolta, permettendo alla pianta di tornare a essere un rigoglioso cespuglio aromatico.

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