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La cura della lavanda inglese

Linden · 18.07.2025.

La lavanda inglese, conosciuta anche come lavandino, è una delle piante aromatiche più amate nei giardini, non solo per il suo profumo inebriante, ma anche per la sua bellezza rustica e la sua relativa facilità di coltivazione. Per garantire una crescita rigogliosa e una fioritura abbondante, è fondamentale comprendere le sue esigenze specifiche e dedicarle le giuste attenzioni durante tutto l’anno. Questo ibrido, nato dall’incrocio tra la Lavandula angustifolia e la Lavandula latifolia, unisce la resistenza al freddo della prima con la vigoria e l’intensa profumazione della seconda, rendendola una scelta eccellente per bordure, aiuole e persino per la coltivazione in vaso. Una cura adeguata non solo massimizza il suo potenziale ornamentale, ma assicura anche la produzione di fiori ricchi di oli essenziali, perfetti per essere essiccati e utilizzati in casa.

La scelta della posizione è il primo passo cruciale per la salute a lungo termine della tua lavanda inglese. Questa pianta è un’amante del sole e necessita di almeno sei-otto ore di luce solare diretta al giorno per prosperare e sviluppare appieno il suo caratteristico aroma. Un’esposizione a sud o a ovest è l’ideale. In assenza di un’adeguata insolazione, la pianta tende a diventare eziolata, con steli deboli e una fioritura scarsa o del tutto assente. L’energia solare è il motore principale che alimenta la produzione degli oli essenziali, quindi più sole riceve, più intensa sarà la sua fragranza.

Il terreno gioca un ruolo altrettanto importante quanto l’esposizione solare. La lavanda inglese predilige suoli ben drenati, leggeri e tendenzialmente alcalini. Tollera molto bene i terreni poveri e sassosi, simili a quelli del suo habitat mediterraneo di origine. Il ristagno idrico è il suo peggior nemico, in quanto può rapidamente portare al marciume radicale, una condizione spesso fatale per la pianta. Se il tuo giardino ha un terreno argilloso e pesante, è indispensabile migliorarne il drenaggio aggiungendo sabbia grossolana, ghiaia o materiale organico come il compost ben maturo, ma senza esagerare con quest’ultimo per non rendere il suolo troppo ricco.

Una volta stabilita, la lavanda inglese è una pianta notevolmente tollerante alla siccità, il che la rende perfetta per i giardini a basso consumo idrico. Tuttavia, durante il primo anno dopo l’impianto, è importante fornire annaffiature regolari per aiutare l’apparato radicale a svilupparsi e ad affermarsi nel terreno. Successivamente, le irrigazioni potranno essere diradate, intervenendo solo quando il terreno è completamente asciutto in profondità. È sempre meglio annaffiare abbondantemente ma di rado, piuttosto che poco e spesso, per incoraggiare le radici a cercare l’acqua in profondità.

La potatura annuale

La potatura è una pratica di manutenzione indispensabile per mantenere la lavanda inglese compatta, vigorosa e produttiva. Senza una potatura regolare, la pianta tende a diventare legnosa alla base, spoglia e disordinata, con una fioritura progressivamente ridotta. L’obiettivo principale della potatura è stimolare la crescita di nuovi getti dalla base della pianta, sui quali si svilupperanno i fiori dell’anno successivo. Questo intervento aiuta anche a prevenire che il cespuglio si apra al centro, un problema comune nelle piante più vecchie e non curate.

Il momento migliore per la potatura principale è subito dopo la fioritura, solitamente verso la fine dell’estate o l’inizio dell’autunno. Questo permette alla pianta di avere il tempo di produrre una nuova crescita prima dell’arrivo del freddo invernale, che la aiuterà a superare la stagione avversa. Si consiglia di tagliare circa un terzo o metà della vegetazione, dando alla pianta una forma a cupola o a cuscino. È fondamentale non tagliare mai nel legno vecchio e senza foglie, poiché la lavanda ha difficoltà a rigermogliare da queste parti.

Una seconda potatura, più leggera, può essere effettuata all’inizio della primavera, non appena le nuove gemme iniziano a spuntare. Questo intervento ha lo scopo di rimuovere eventuali danni causati dal gelo invernale e di dare una forma più definita alla pianta prima dell’inizio della stagione vegetativa. Durante questa operazione si eliminano i rami secchi, danneggiati o che crescono in modo disordinato, migliorando la circolazione dell’aria all’interno del cespuglio e riducendo il rischio di malattie fungine.

Per eseguire la potatura, utilizza sempre attrezzi ben affilati e disinfettati, come cesoie o forbici da giardino, per effettuare tagli netti e precisi. I tagli sfilacciati, infatti, possono diventare una via d’ingresso per agenti patogeni. Dopo la potatura, i fiori recisi possono essere raccolti, essiccati e utilizzati per profumare la casa, creare sacchetti per la biancheria o per preparare tisane rilassanti, sfruttando appieno i doni di questa meravigliosa pianta.

L’irrigazione corretta

La gestione dell’acqua è uno degli aspetti più critici nella cura della lavanda inglese, una pianta che si è evoluta per prosperare in climi secchi e assolati. Un errore comune è l’eccesso di irrigazione, che può portare a conseguenze disastrose per la salute della pianta. La chiave del successo risiede nel trovare il giusto equilibrio, fornendo acqua a sufficienza per sostenere la crescita senza creare condizioni di umidità stagnante che favoriscono lo sviluppo di malattie radicali. La frequenza e la quantità di acqua dipendono da vari fattori, tra cui il clima, il tipo di terreno, l’età della pianta e la sua coltivazione in vaso o in piena terra.

Per le piante giovani, appena messe a dimora, è necessario un approccio più attento. Durante la prima stagione di crescita, è fondamentale garantire che il terreno rimanga leggermente umido, ma non inzuppato, per favorire un rapido e robusto sviluppo dell’apparato radicale. Questo significa annaffiare circa una o due volte a settimana, a seconda delle condizioni meteorologiche. È importante controllare il terreno prima di ogni irrigazione: infila un dito per qualche centimetro e annaffia solo se lo senti asciutto. Questo aiuterà la pianta a stabilirsi saldamente.

Una volta che la lavanda inglese è ben consolidata, solitamente dopo il primo anno, diventa incredibilmente resistente alla siccità. Le sue radici profonde sono in grado di cercare l’umidità negli strati inferiori del suolo, rendendola una pianta ideale per i giardini a bassa manutenzione. In piena terra, le piante adulte potrebbero non aver bisogno di alcuna irrigazione supplementare, accontentandosi delle piogge naturali, tranne che durante periodi di siccità prolungata e caldo estremo. In questi casi, un’annaffiatura profonda ogni due o tre settimane sarà più che sufficiente.

La coltivazione in vaso richiede una gestione idrica differente. Il terriccio nei contenitori si asciuga molto più rapidamente rispetto al terreno del giardino, soprattutto durante le calde giornate estive. Sarà quindi necessario controllare l’umidità del substrato più spesso e annaffiare quando i primi 3-5 centimetri di terriccio risultano asciutti al tatto. Assicurati che il vaso abbia ottimi fori di drenaggio sul fondo per permettere all’acqua in eccesso di defluire liberamente, evitando così il temuto marciume radicale che può compromettere irrimediabilmente la pianta.

La concimazione

La lavanda inglese è una pianta che prospera in terreni poveri e non ha grandi esigenze nutrizionali. Un eccesso di fertilizzanti, in particolare di azoto, può essere addirittura dannoso. Troppo nutrimento stimola una crescita fogliare rigogliosa e tenera a scapito della produzione di fiori, e può rendere la pianta più suscettibile agli attacchi di parassiti e alle malattie fungine. Inoltre, un’eccessiva concimazione può ridurre la concentrazione di oli essenziali, diminuendo l’intensità del caratteristico profumo della lavanda.

In generale, se la lavanda è piantata in un terreno mediamente fertile, non necessita di alcuna concimazione supplementare. La sua capacità di adattarsi a suoli poveri è una delle sue caratteristiche vincenti. L’aggiunta di una piccola quantità di compost ben maturo al momento dell’impianto è solitamente tutto ciò di cui ha bisogno per partire con il piede giusto. Questo ammendante organico migliora la struttura del suolo e fornisce un rilascio lento e graduale di nutrienti.

Se noti che la tua pianta cresce stentata o la fioritura è particolarmente scarsa, e hai escluso altre possibili cause come la mancanza di sole o un drenaggio inadeguato, puoi considerare una leggera concimazione. In questo caso, opta per un fertilizzante a basso contenuto di azoto e ricco di potassio e fosforo, elementi che favoriscono la fioritura e la robustezza della pianta. Una concimazione molto leggera all’inizio della primavera, quando la pianta riprende a crescere, è più che sufficiente.

Per chi preferisce un approccio completamente naturale, un’alternativa eccellente è l’applicazione di un sottile strato di cenere di legna attorno alla base della pianta in autunno o in inverno. La cenere è ricca di potassio e contribuisce ad aumentare leggermente il pH del suolo, creando condizioni ideali per la lavanda, che predilige un ambiente alcalino. Evita assolutamente i concimi chimici granulari ad alto titolo di azoto e i fertilizzanti liquidi per piante da fiore, che sono troppo potenti per le esigenze di questa pianta rustica.

La raccolta dei fiori

La raccolta dei fiori di lavanda è uno dei momenti più gratificanti per ogni giardiniere. Per ottenere il massimo del profumo e del colore, è importante scegliere il momento giusto per il taglio. Il periodo ideale per la raccolta è quando circa la metà dei fiori sulla spiga si è aperta, mentre gli altri sono ancora in bocciolo. In questa fase, la concentrazione di oli essenziali è al suo apice, garantendo un aroma intenso e duraturo anche dopo l’essiccazione. Raccogliere troppo presto o troppo tardi può compromettere la qualità del raccolto.

Il momento migliore della giornata per la raccolta è la mattina, dopo che la rugiada si è asciugata ma prima che il sole diventi troppo forte. Il caldo intenso delle ore centrali della giornata può causare l’evaporazione di una parte degli oli essenziali, riducendo l’intensità del profumo. Utilizza delle cesoie affilate o un falcetto per tagliare gli steli fiorali, cercando di lasciare una porzione di stelo abbastanza lunga per poter legare i mazzi.

Dopo la raccolta, il processo di essiccazione è fondamentale per conservare i fiori. Raggruppa gli steli in piccoli mazzi, legandoli con uno spago o un elastico. Appendi i mazzi a testa in giù in un luogo buio, asciutto e ben ventilato, come una soffitta, un garage o una stanza poco utilizzata. L’oscurità aiuta a preservare il colore viola intenso dei fiori, mentre la ventilazione previene la formazione di muffe. Il processo di essiccazione richiede solitamente dalle due alle quattro settimane.

Una volta che i fiori sono completamente secchi e fragili al tatto, sono pronti per essere utilizzati. Puoi sgranare i fiori dagli steli passandoli tra le mani e conservarli in barattoli di vetro a chiusura ermetica, al riparo dalla luce diretta del sole. Questi fiori possono essere utilizzati per creare pot-pourri, sacchetti profumati per armadi e cassetti, tisane rilassanti o come ingrediente aromatico in cucina. I mazzi secchi possono anche essere usati come decorazione rustica per la casa.

Le sfide invernali

La lavanda inglese è nota per la sua buona resistenza al freddo, tollerando temperature anche molto rigide se coltivata nelle giuste condizioni. Tuttavia, il problema principale durante l’inverno non è tanto il gelo, quanto l’umidità e il ristagno idrico. Un terreno pesante e fradicio, combinato con temperature rigide, può essere letale per le radici, causando marciumi e la morte della pianta. Pertanto, la preparazione per l’inverno inizia già al momento dell’impianto, scegliendo un terreno perfettamente drenante.

Nelle regioni con inverni particolarmente freddi e nevosi, può essere utile proteggere la base della pianta con uno strato di pacciamatura. Utilizza materiali leggeri e traspiranti come paglia, foglie secche o corteccia di pino. Questo strato isolante aiuta a proteggere le radici dalle gelate più intense e dagli sbalzi di temperatura. Evita di coprire la pianta con teli di plastica o materiali non traspiranti, che possono trattenere l’umidità e favorire lo sviluppo di malattie fungine. La pacciamatura dovrebbe essere applicata dopo le prime gelate autunnali e rimossa gradualmente in primavera.

Per le piante coltivate in vaso, la protezione invernale richiede qualche accortezza in più. Le radici in un contenitore sono molto più esposte al gelo rispetto a quelle in piena terra. Nelle zone con inverni rigidi, è consigliabile spostare i vasi in una posizione riparata, come sotto una tettoia, un portico o contro un muro esposto a sud, dove possono beneficiare di un microclima più mite. In alternativa, è possibile avvolgere il vaso con materiali isolanti come juta, tessuto non tessuto o pluriball per proteggere l’apparato radicale.

Durante l’inverno, la lavanda entra in una fase di dormienza e le sue esigenze idriche si riducono drasticamente. È fondamentale sospendere quasi completamente le annaffiature, sia per le piante in piena terra che per quelle in vaso. Un terreno asciutto aiuta la pianta a sopportare meglio il gelo. Controlla solo occasionalmente l’umidità del terreno nei vasi e fornisci una minima quantità d’acqua solo se il substrato è completamente secco da molto tempo, per evitare la disidratazione completa delle radici.

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