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Piantagione e propagazione della mandevilla sanderi

Linden · 12.08.2025.

La Mandevilla sanderi, con i suoi fiori vivaci e il suo portamento elegante, è una scelta superba per chi desidera aggiungere un tocco esotico al proprio spazio verde. La messa a dimora di questa pianta rampicante e la sua successiva propagazione sono processi che, se eseguiti correttamente, possono regalare grandi soddisfazioni, permettendoti di moltiplicare la bellezza nel tuo giardino o sul tuo terrazzo. Questo articolo ti guiderà passo dopo passo attraverso le tecniche di piantagione e le metodologie più efficaci per riprodurre la tua Mandevilla, assicurandoti un successo duraturo. Imparare a piantare e a propagare questa meraviglia tropicale è più semplice di quanto si pensi e apre le porte a un giardinaggio creativo e gratificante.

La scelta del contenitore è il primo passo fondamentale per la piantagione della Mandevilla. Il vaso deve essere adeguato alle dimensioni della pianta acquistata, ma soprattutto deve garantire un ottimo drenaggio. Assicurati che il fondo del vaso abbia un numero sufficiente di fori di scolo per permettere all’acqua in eccesso di defluire liberamente. Un materiale come la terracotta è spesso preferibile alla plastica, poiché la sua porosità favorisce la traspirazione del substrato, aiutando a prevenire i ristagni idrici. La dimensione iniziale non deve essere eccessiva; un vaso leggermente più grande del pane di terra della pianta è l’ideale per iniziare.

Il momento migliore per la piantagione o il rinvaso della Mandevilla è la primavera, tra aprile e maggio, quando le temperature si sono stabilizzate e il rischio di gelate tardive è scongiurato. Questo periodo coincide con la ripresa vegetativa della pianta, che avrà così tutta la stagione di crescita davanti a sé per stabilirsi nel nuovo contenitore e sviluppare un forte apparato radicale. Evita di effettuare la messa a dimora durante i periodi di caldo intenso o in pieno autunno, poiché la pianta potrebbe subire uno stress eccessivo che ne comprometterebbe l’attecchimento.

Prima di procedere con la piantagione vera e propria, è essenziale preparare un substrato di alta qualità. Come già accennato, la Mandevilla richiede un terriccio leggero, ricco di sostanza organica e molto ben drenante. Una miscela composta da terriccio universale, torba e perlite in parti uguali è una scelta eccellente. L’aggiunta di una piccola quantità di concime granulare a lento rilascio al momento della preparazione del terriccio può fornire alla pianta un nutrimento di base per le prime settimane, favorendo un avvio vigoroso.

Quando si acquista una nuova pianta, è buona norma ispezionare le sue condizioni generali prima di procedere alla messa a dimora. Controlla che le foglie siano di un verde brillante e prive di macchie o segni di parassiti. Osserva le radici che fuoriescono dai fori di drenaggio del vaso di coltivazione: se sono numerose e bianche, la pianta è in salute e pronta per essere trasferita in un contenitore più grande. Se la pianta appare debole o sofferente, è meglio attendere qualche giorno, tenendola in un luogo riparato, prima di sottoporla allo stress del trapianto.

Il processo di piantagione passo dopo passo

Il processo di messa a dimora della Mandevilla inizia con la preparazione del vaso. Copri i fori di drenaggio con dei cocci di terracotta o con uno strato di ghiaia per evitare che il terriccio li ostruisca. Successivamente, aggiungi uno strato di almeno 2-3 centimetri di argilla espansa sul fondo del vaso; questo accorgimento migliorerà ulteriormente il drenaggio e creerà una riserva di umidità senza che le radici siano a diretto contatto con l’acqua. Questa base è fondamentale per prevenire l’asfissia radicale, uno dei pericoli maggiori per la Mandevilla.

A questo punto, versa uno strato del terriccio preparato sopra l’argilla espansa, creandone una base su cui poggerà la pianta. Estrai con molta delicatezza la Mandevilla dal suo vaso originale, cercando di non rompere il pane di terra. Se le radici sono molto fitte e aggrovigliate, puoi provare a districarle leggermente con le dita, specialmente nella parte inferiore, per stimolare la loro espansione nel nuovo substrato. Questa operazione, sebbene delicata, è molto importante per un corretto attecchimento.

Posiziona la pianta al centro del nuovo vaso, assicurandoti che la parte superiore della zolla radicale (il colletto) si trovi circa 1-2 centimetri al di sotto del bordo del vaso. Questa accortezza eviterà che l’acqua trabocchi durante l’irrigazione. Inizia a riempire gli spazi vuoti laterali con il resto del terriccio, premendo leggermente con le dita per farlo aderire bene alle radici ed eliminare eventuali sacche d’aria. Continua fino a raggiungere il livello del colletto, senza mai seppellirlo.

Una volta completato il riempimento, procedi con una generosa annaffiatura. L’acqua aiuterà il terriccio ad assestarsi definitivamente e idraterà le radici dopo lo stress del trapianto. Lascia che l’acqua in eccesso defluisca completamente dai fori di drenaggio e svuota il sottovaso. Per i primi giorni, colloca la pianta in una posizione luminosa ma protetta dalla luce solare diretta per favorire una ripresa graduale. È anche il momento ideale per inserire nel vaso il tutore o il grigliato che supporterà la sua crescita rampicante.

La propagazione per talea: una guida dettagliata

La propagazione per talea è il metodo più comune, semplice ed efficace per moltiplicare la Mandevilla sanderi, permettendo di ottenere nuove piante geneticamente identiche alla pianta madre. Il periodo migliore per prelevare le talee è la tarda primavera o l’inizio dell’estate, quando la pianta è in piena crescita e i rami sono sani e vigorosi. Scegli dei rami semi-legnosi, ovvero quelli che hanno iniziato a indurirsi alla base ma hanno ancora la punta tenera e flessibile. Questi rami hanno la maggiore probabilità di radicare con successo.

Per prelevare la talea, utilizza delle forbici o un coltello ben affilati e disinfettati per evitare di trasmettere malattie. Esegui un taglio netto e obliquo, lungo circa 10-15 centimetri, appena sotto un nodo (il punto in cui le foglie si inseriscono sul fusto). Rimuovi le foglie dalla metà inferiore della talea, lasciandone solo due o tre coppie nella parte apicale. Se le foglie rimanenti sono molto grandi, puoi tagliarle a metà per ridurre la traspirazione e aiutare la talea a concentrare le sue energie sulla produzione di radici.

Prima di mettere a dimora la talea, è altamente consigliato immergere la base del taglio in una polvere di ormoni radicanti. Questo prodotto, facilmente reperibile nei centri di giardinaggio, stimola e accelera notevolmente lo sviluppo delle nuove radici, aumentando significativamente le possibilità di successo. Dopo aver intinto la base nella polvere, scuoti leggermente la talea per eliminare l’eccesso di prodotto. Questo passaggio, sebbene non strettamente obbligatorio, fa una grande differenza nel risultato finale.

Prepara dei piccoli vasi con un substrato molto leggero e drenante, come un mix di torba e perlite in parti uguali. Inumidisci leggermente il terriccio e crea un piccolo foro con una matita o un bastoncino. Inserisci la base della talea nel foro per circa 3-4 centimetri e compatta delicatamente il terriccio intorno ad essa. Per creare un ambiente umido simile a una serra, puoi coprire il vaso con un sacchetto di plastica trasparente o con la parte superiore di una bottiglia di plastica, avendo cura di arieggiare ogni giorno per evitare la formazione di muffe.

Cura delle giovani talee e trapianto

Una volta piantate, le talee di Mandevilla richiedono un ambiente specifico per poter radicare. Posiziona i vasi in un luogo caldo e molto luminoso, ma assolutamente al riparo dai raggi diretti del sole, che potrebbero disidratare e bruciare le giovani talee. La temperatura ideale per la radicazione si aggira intorno ai 22-25°C. Mantieni il substrato costantemente umido, ma non fradicio, nebulizzando acqua quando necessario. La radicazione di solito avviene entro 4-8 settimane, a seconda delle condizioni ambientali.

Un segnale inequivocabile che la talea ha radicato con successo è l’emissione di nuove foglioline o germogli. Questo indica che la talea ha sviluppato un apparato radicale sufficiente a sostenere una nuova crescita. Quando vedi spuntare i nuovi germogli, puoi iniziare a rimuovere gradualmente la copertura di plastica per abituare la nuova piantina all’umidità ambientale normale. Inizia togliendo la copertura per poche ore al giorno, aumentando progressivamente il tempo fino a rimuoverla del tutto nel giro di una settimana.

Dopo la radicazione, è importante continuare a prendersi cura della giovane pianta con attenzione. Inizia a concimare con un fertilizzante liquido molto diluito, circa a un quarto della dose consigliata, una volta ogni tre o quattro settimane per supportare la crescita. Continua a mantenere il terriccio umido e a proteggere la pianta dal sole diretto. Quando noterai che la piantina sta crescendo vigorosamente e le radici iniziano a spuntare dai fori di drenaggio del vasetto, sarà il momento di trasferirla in un vaso leggermente più grande.

Il trapianto della giovane Mandevilla in un contenitore definitivo va eseguito con la stessa delicatezza della piantagione iniziale. Scegli un vaso di dimensioni adeguate e utilizza lo stesso tipo di terriccio ben drenante consigliato per le piante adulte. Procedi al trapianto preferibilmente in una giornata nuvolosa o nel tardo pomeriggio per ridurre lo stress da trapianto. Dopo il trasferimento, annaffia bene e mantieni la pianta in una posizione semi-ombreggiata per alcuni giorni prima di esporla gradualmente a una maggiore quantità di luce.

Propagazione da seme: una sfida per esperti

La propagazione della Mandevilla sanderi a partire dai semi è un metodo possibile, ma molto meno comune e più complesso rispetto alla talea. Questa tecnica è spesso riservata ai giardinieri più esperti o a chi si occupa di ibridazione, poiché le piante ottenute da seme potrebbero non mantenere le stesse caratteristiche della pianta madre. Inoltre, i semi di Mandevilla non sono sempre facili da reperire e la loro germinabilità può essere incerta. Tuttavia, per chi ama le sfide, può essere un’esperienza molto gratificante.

Se riesci a ottenere i semi, il momento migliore per la semina è l’inizio della primavera. Utilizza un vassoio per la semina o dei piccoli contenitori riempiti con un terriccio specifico per semina, molto fine e sterile, per prevenire malattie fungine. Distribuisci i semi sulla superficie del substrato e coprili con un sottilissimo strato di terriccio o vermiculite. Il terriccio deve essere mantenuto costantemente umido, ma non inzuppato, utilizzando un nebulizzatore per non spostare i semi.

Per germinare, i semi di Mandevilla richiedono calore e umidità costanti. Copri il vassoio di semina con un coperchio di plastica trasparente o con della pellicola per alimenti per creare un effetto serra. Posiziona il contenitore in un luogo caldo, con una temperatura costante di circa 25°C; un tappetino riscaldante per la germinazione può essere di grande aiuto. La germinazione può richiedere da alcune settimane a diversi mesi, quindi è necessaria molta pazienza.

Una volta che le piantine sono emerse e hanno sviluppato le prime due foglie vere (oltre ai cotiledoni iniziali), puoi iniziare a ridurre gradualmente l’umidità, sollevando il coperchio per periodi sempre più lunghi. Quando le piantine saranno abbastanza robuste e maneggevoli, potranno essere trapiantate singolarmente in vasetti più grandi. Da questo momento in poi, le cure da dedicare alle giovani piante saranno simili a quelle riservate alle piante ottenute da talea, prestando sempre la massima attenzione a luce, acqua e nutrimento.

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