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La potatura e il taglio dell’iperico androsemo

Linden · 04.05.2025.

La potatura dell’iperico androsemo non è solo un’operazione di routine, ma un vero e proprio dialogo con la pianta, un gesto di cura essenziale per mantenerla vigorosa, sana e esteticamente gradevole nel tempo. Sebbene questo arbusto non richieda interventi eccessivamente complessi, una potatura ben eseguita e al momento giusto può fare la differenza, stimolando una fioritura più abbondante, favorendo un portamento compatto e prevenendo l’invecchiamento precoce del cespuglio. Padroneggiare le tecniche di taglio significa saper modellare la pianta secondo le proprie esigenze, ringiovanirla quando necessario e garantirle una lunga vita ricca di soddisfazioni ornamentali. Armati di cesoie affilate e segui questi consigli per trasformare la potatura in un’opportunità di valorizzare al massimo il tuo iperico.

Il momento migliore per intervenire

Individuare la finestra temporale corretta per la potatura è il primo e più importante passo per garantire il successo dell’operazione senza compromettere la salute e la fioritura della pianta. Il momento ideale in assoluto per la potatura principale dell’iperico androsemo è la fine dell’inverno o l’inizio della primavera, indicativamente tra febbraio e marzo, a seconda del clima della tua zona. È fondamentale agire quando la pianta è ancora in riposo vegetativo, ma il rischio delle gelate più intense è ormai passato. Intervenire in questo periodo consente di preparare la pianta per la nuova stagione di crescita, stimolando l’emissione di nuovi getti vigorosi.

Potare in questo periodo offre molteplici vantaggi. Innanzitutto, permette di rimuovere con chiarezza tutti i rami che potrebbero essere stati danneggiati dal freddo, dal vento o dal peso della neve durante l’inverno. Inoltre, poiché l’iperico androsemo fiorisce sui rami dell’anno, una potatura primaverile non compromette la fioritura, anzi, la incentiva. I nuovi getti che si svilupperanno a seguito del taglio saranno infatti quelli che porteranno i fiori durante l’estate. La struttura della pianta è inoltre ben visibile, senza il fogliame, rendendo più semplice individuare i rami da tagliare e dare la forma desiderata.

È fortemente sconsigliato effettuare potature significative in autunno. Tagliare la pianta in questo periodo stimolerebbe la produzione di nuova vegetazione proprio mentre l’arbusto dovrebbe prepararsi al riposo invernale. I nuovi germogli, teneri e non lignificati, sarebbero estremamente vulnerabili al primo gelo, con conseguenti danni che potrebbero indebolire l’intera pianta. In autunno, puoi limitarti a un leggero intervento di pulizia, rimuovendo solo eventuali rami palesemente secchi o spezzati, senza accorciare la vegetazione sana.

Durante la stagione vegetativa, dalla primavera all’estate, gli interventi di potatura dovrebbero essere minimi e mirati. Si può intervenire per contenere una crescita eccessivamente disordinata o per eliminare un ramo che si è rotto. È possibile anche effettuare la cosiddetta cimatura, ovvero la rimozione dei fiori appassiti, per tentare di stimolare una seconda fioritura. Tuttavia, questo impedirà la formazione delle decorative bacche, quindi la scelta dipende dalle tue preferenze estetiche.

La potatura di formazione e mantenimento

La potatura annuale di mantenimento ha lo scopo di conservare la forma compatta e ordinata dell’arbusto, migliorarne la salute e stimolare una produzione costante di fiori e frutti. Ogni anno, all’inizio della primavera, inizia ispezionando attentamente il tuo iperico. Il primo passo è la pulizia: con delle cesoie ben affilate e disinfettate, rimuovi alla base tutti i rami secchi, malati, spezzati o deboli. Prosegui eliminando i rami che si incrociano o che crescono verso l’interno del cespuglio, in modo da aprire il centro della pianta per migliorare la circolazione dell’aria e la penetrazione della luce.

Una volta effettuata la pulizia, puoi procedere a ridurre la dimensione complessiva del cespuglio. Accorcia tutti i rami rimanenti di circa un terzo della loro lunghezza. Questo tipo di taglio, non eccessivamente drastico, è sufficiente per stimolare la pianta a produrre nuovi getti vigorosi da cui si svilupperanno i fiori. Cerca di effettuare i tagli appena sopra una gemma rivolta verso l’esterno, in modo da incoraggiare una crescita aperta e armoniosa, evitando che i nuovi rami si sviluppino verso il centro della pianta.

Per le giovani piante, nei primi due o tre anni dopo la messa a dimora, la potatura di formazione è particolarmente importante. L’obiettivo è quello di costruire una struttura di base solida e ben ramificata. In questo caso, puoi essere leggermente più deciso, accorciando i rami principali anche della metà della loro lunghezza. Questo incoraggerà la pianta a ramificare abbondantemente dalla base, creando fin da subito un cespuglio denso e ben formato, evitando che cresca rado e spoglio nella parte inferiore.

Ricorda sempre di utilizzare attrezzi di qualità. Delle cesoie affilate producono tagli netti e puliti che guariscono rapidamente, riducendo il rischio di infezioni. Disinfetta le lame con alcol o candeggina diluita prima di iniziare e tra una pianta e l’altra, specialmente se stai lavorando su esemplari che hanno mostrato segni di malattia. Un buon taglio è un taglio che rispetta la fisiologia della pianta e ne promuove la salute a lungo termine.

La potatura di ringiovanimento

Con il passare degli anni, anche un iperico ben curato può iniziare a mostrare segni di invecchiamento. La base del cespuglio può diventare eccessivamente legnosa e spoglia, con la maggior parte della vegetazione, dei fiori e delle bacche concentrate solo sulla parte superiore dei rami. Quando noti che la pianta ha perso vigore e compattezza, è il momento di intervenire con una potatura di ringiovanimento, un’operazione più drastica ma estremamente efficace per ridare nuova vita all’arbusto. Anche questa potatura si esegue rigorosamente a fine inverno.

Esistono due approcci principali per il ringiovanimento. Il primo, più drastico, consiste nel tagliare tutti i fusti della pianta a circa 15-20 centimetri da terra. Questo intervento, noto come “taglio a raso” o “recepimento”, può sembrare brutale, ma l’iperico androsemo risponde molto bene a questo tipo di trattamento. La pianta reagirà emettendo numerosi nuovi getti vigorosi direttamente dalla base, ricostituendo un cespuglio completamente nuovo, denso e pieno di vitalità nel giro di una o due stagioni. Questo metodo è ideale per piante molto vecchie e spoglie.

Un secondo approccio, più graduale, si sviluppa nell’arco di tre anni. Ogni anno, sempre a fine inverno, si rimuove alla base circa un terzo dei rami più vecchi e legnosi, partendo da quelli più interni e deboli. Nel primo anno si taglia un terzo dei vecchi fusti, nel secondo anno si taglia un altro terzo dei fusti rimanenti e nel terzo anno si eliminano gli ultimi vecchi fusti. In questo modo, nell’arco di tre anni, l’intera pianta viene completamente rinnovata senza mai essere lasciata completamente spoglia. Questo metodo è preferibile se si desidera mantenere una certa presenza dell’arbusto nel giardino durante il processo di rinnovamento.

Dopo una potatura di ringiovanimento, è particolarmente importante sostenere la pianta nella sua ripresa. Assicurati che riceva un’adeguata irrigazione durante la primavera e l’estate successiva. Un’applicazione di concime organico o di un fertilizzante granulare a lenta cessione alla base della pianta dopo il taglio fornirà i nutrienti necessari per supportare la vigorosa crescita dei nuovi germogli. La tua pazienza sarà premiata con una pianta che tornerà a essere più bella e produttiva di prima.

La gestione dei fiori appassiti e delle bacche

Una volta terminata la fioritura estiva, si presenta una scelta. È possibile praticare la cimatura, ovvero il taglio dei fiori appassiti, per cercare di prolungare la stagione della fioritura. Rimuovendo i fiori esauriti, si impedisce alla pianta di concentrare le sue energie nella produzione di semi e la si può incoraggiare a produrre una seconda ondata di fiori, anche se generalmente meno abbondante della prima. Questo intervento va eseguito con delicatezza, tagliando lo stelo fiorale appena sopra la prima coppia di foglie sane sottostante.

Tuttavia, è fondamentale essere consapevoli che questa operazione ha una conseguenza importante: impedirà la formazione delle bacche decorative. Le bacche, infatti, si sviluppano proprio dai fiori fecondati. Se uno dei motivi principali per cui coltivi l’iperico androsemo è il suo spettacolare effetto autunnale dato dalle bacche colorate, allora dovrai rinunciare alla cimatura e lasciare che la natura faccia il suo corso. I fiori appassiti lasceranno il posto ai piccoli frutti che matureranno durante l’autunno.

La maggior parte dei giardinieri preferisce sacrificare la possibile seconda fioritura per godere dello spettacolo delle bacche. Queste non solo sono belle da vedere, ma persistono sulla pianta per lungo tempo, spesso anche in inverno, aggiungendo interesse al giardino in un periodo in cui c’è poco altro colore. Inoltre, come già menzionato, le bacche mature sono una fonte di cibo per molte specie di uccelli, contribuendo alla biodiversità del tuo giardino.

Le bacche, una volta secche o cadute, non richiedono alcun intervento particolare. La potatura principale di fine inverno si occuperà di rimuovere i vecchi steli che le portavano, insieme al resto della vegetazione da accorciare. La scelta tra cimatura e produzione di bacche è quindi puramente personale e dipende dall’effetto ornamentale che desideri privilegiare nel tuo giardino. Puoi anche sperimentare, ciamando una parte della pianta e lasciando il resto a produrre bacche per vedere quale effetto preferisci.

Strumenti e consigli pratici

Per eseguire una potatura a regola d’arte, la scelta e la manutenzione degli attrezzi sono fondamentali. Per l’iperico androsemo, nella maggior parte dei casi, un paio di cesoie a mano di buona qualità sono sufficienti. Scegli un modello ergonomico che si adatti bene alla tua mano per lavorare comodamente. Per i rami più vecchi e spessi, specialmente durante una potatura di ringiovanimento, potrebbe essere utile un troncarami a due mani, che fornisce una maggiore leva e permette di effettuare tagli più potenti e precisi.

La pulizia e l’affilatura delle lame sono essenziali. Lame non affilate tendono a schiacciare e sfilacciare i tessuti della pianta invece di tagliarli nettamente. Queste ferite irregolari sono più difficili da cicatrizzare per la pianta e rappresentano una via d’accesso privilegiata per funghi e batteri patogeni. Assicurati quindi che le tue cesoie siano sempre ben affilate. Dopo ogni utilizzo, pulisci le lame dalla resina e dalla linfa e, come già detto, disinfettale sempre prima di iniziare a potare.

Quando esegui un taglio, la tecnica corretta è importante. Effettua sempre un taglio obliquo, con un’inclinazione di circa 45 gradi, a circa 5-10 millimetri sopra una gemma. L’inclinazione aiuta l’acqua a scivolare via dalla superficie di taglio, riducendo il rischio di marciumi. Scegli una gemma che sia rivolta verso l’esterno del cespuglio per dirigere la nuova crescita in quella direzione, mantenendo il centro della pianta aperto e arieggiato.

Infine, non avere paura di potare. Molti giardinieri principianti sono timorosi nell’usare le cesoie, ma l’iperico androsemo è una pianta estremamente resiliente e che risponde molto bene ai tagli. Una potatura corretta è un atto di cura che rinvigorisce la pianta e ne migliora l’aspetto e la salute. Osserva la forma naturale del tuo arbusto, cerca di assecondarla e di migliorarla, e vedrai che con un po’ di pratica la potatura diventerà un’operazione intuitiva e gratificante.

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