Share

Lo svernamento del pino silvestre

Daria · 29.07.2025.

Il pino silvestre è un albero magnificamente adattato ai climi freddi, una vera e propria icona dei paesaggi nordici. La sua capacità di resistere a inverni rigidi, con temperature ben al di sotto dello zero, neve e venti gelidi, è il risultato di millenni di evoluzione. Per un albero maturo e ben stabilito nel giusto ambiente, l’inverno è una stagione di riposo che supera senza particolari difficoltà. Tuttavia, per i giovani esemplari, soprattutto quelli appena piantati, e per i pini coltivati in vaso o in condizioni non ideali, il periodo invernale può rappresentare una sfida. Comprendere i meccanismi di resistenza al freddo del pino e adottare alcune semplici precauzioni può fare la differenza, garantendo che il tuo albero superi indenne la stagione dormiente e si risvegli vigoroso in primavera.

La resistenza del pino silvestre al freddo non è una caratteristica statica, ma un processo dinamico chiamato “acclimatamento”. Con l’arrivo dell’autunno, la diminuzione delle ore di luce e l’abbassamento delle temperature innescano una serie di cambiamenti fisiologici nella pianta. L’albero rallenta e poi arresta la sua crescita, accumula zuccheri e altre sostanze nelle cellule che agiscono come un vero e proprio antigelo, e riduce il contenuto di acqua nei tessuti per evitare i danni causati dalla formazione di cristalli di ghiaccio. Questo processo graduale prepara l’albero ad affrontare le temperature più estreme dell’inverno.

Un fattore critico per la sopravvivenza invernale, soprattutto per gli alberi sempreverdi come il pino, è la gestione dell’acqua. Anche durante l’inverno, se il terreno non è gelato, le radici continuano ad assorbire una minima quantità d’acqua, e gli aghi continuano a traspirare, anche se a un ritmo molto ridotto. Il pericolo maggiore è la “disidratazione invernale”, che si verifica quando il terreno è gelato e le radici non possono assorbire acqua, mentre il sole e il vento continuano a farla evaporare dagli aghi. Questo fenomeno, spesso chiamato “bruciatura da vento”, causa l’imbrunimento e la morte degli aghi.

Per un pino silvestre sano e piantato nel terreno giusto, questi processi naturali sono sufficienti. La scelta di una posizione riparata dai venti invernali più forti può essere un vantaggio, ma non è strettamente necessaria data la rusticità della specie. I problemi sorgono quando l’albero è giovane, il suo apparato radicale è ancora poco sviluppato, o quando è coltivato in condizioni che ne aumentano la vulnerabilità, come in un vaso, dove il terreno può gelare completamente e molto più rapidamente.

Preparazione autunnale per il riposo invernale

Una buona preparazione in autunno è la chiave per uno svernamento di successo, soprattutto per i pini più giovani. Una delle azioni più importanti è garantire che l’albero entri nel periodo di dormienza ben idratato. Se l’autunno è stato particolarmente secco, fornisci un’irrigazione profonda e abbondante prima che il terreno geli. Questo “pieno d’acqua” crea una riserva di umidità nel suolo che le radici potranno utilizzare durante i periodi di disgelo invernale, riducendo significativamente il rischio di disidratazione. Questa è forse la pratica più importante per la cura invernale degli alberi sempreverdi.

Un’altra pratica autunnale fondamentale è l’applicazione o il ripristino dello strato di pacciame intorno alla base dell’albero. Uno strato di 10-15 centimetri di corteccia, cippato o paglia, steso dopo l’ultima irrigazione profonda, agisce come un isolante termico. Il pacciame aiuta a moderare le fluttuazioni di temperatura del suolo, proteggendo le radici superficiali dal gelo intenso e dai cicli di gelo e disgelo che possono danneggiarle. Assicurati di mantenere il pacciame a qualche centimetro di distanza dal tronco per evitare di creare un ambiente umido che potrebbe favorire marciumi o attacchi di piccoli roditori.

In autunno, è anche il momento di effettuare un’ultima ispezione dell’albero. Rimuovi eventuali rami morti o deboli che potrebbero spezzarsi sotto il peso della neve o del ghiaccio, causando ferite più grandi. Controlla la stabilità dei giovani alberi e, se necessario, sistema o installa un sistema di tutoraggio che possa fornire supporto contro i venti forti, ma ricorda di non legare il tronco in modo troppo stretto per non danneggiare la corteccia.

Infine, evita qualsiasi concimazione tardiva, specialmente con fertilizzanti ricchi di azoto, e qualsiasi potatura drastica in autunno. Entrambe queste pratiche possono stimolare una nuova crescita che non avrebbe il tempo di lignificare e prepararsi adeguatamente per l’inverno, rendendola estremamente vulnerabile ai danni da gelo. Lascia che l’albero segua il suo ciclo naturale e completi il suo processo di acclimatamento senza interferenze.

Protezione delle giovani piante e dei pini in vaso

I giovani pini, specialmente nel loro primo o secondo inverno dopo la messa a dimora, sono più vulnerabili e possono beneficiare di una protezione aggiuntiva. La loro corteccia sottile è più suscettibile alla “crepatura da gelo”, che si verifica quando il sole invernale riscalda il lato sud-ovest del tronco durante il giorno, e la temperatura scende bruscamente di notte, causando una rapida contrazione e la spaccatura della corteccia. Per prevenire questo problema, è possibile avvolgere il tronco con delle speciali fasce per alberi in iuta o carta crespata, partendo dalla base e salendo a spirale.

Per proteggere la chioma dalla disidratazione causata dal vento e dal sole invernale, soprattutto in posizioni molto esposte, è possibile creare uno schermo protettivo. Utilizza dei paletti piantati intorno all’albero (senza danneggiare le radici) e avvolgili con un telo di iuta o una rete ombreggiante, creando una barriera frangivento. È importante che il materiale non tocchi direttamente gli aghi e che la parte superiore rimanga aperta per consentire la circolazione dell’aria ed evitare l’accumulo di calore nelle giornate di sole.

I pini coltivati in vaso richiedono attenzioni particolari, poiché le loro radici sono completamente esposte al gelo. Il terreno in un vaso gela molto più rapidamente e intensamente rispetto al terreno in piena terra. La soluzione migliore è spostare il vaso in un luogo protetto ma non riscaldato, come un garage, una serra fredda o un portico riparato, dove le temperature rimangono fredde ma non scendono a livelli estremi. L’albero ha bisogno del freddo per mantenere la sua dormienza, quindi un ambiente interno riscaldato non è adatto.

Se non è possibile spostare il vaso, è necessario isolarlo. Raggruppa i vasi insieme in un angolo riparato e circondali con foglie secche, paglia o pluriball. Un’altra tecnica consiste nel “piantare” l’intero vaso nel terreno del giardino o in un cumulo di compost per sfruttare l’inerzia termica del suolo. Ricorda di controllare l’umidità del terreno nel vaso periodicamente durante l’inverno; sebbene le necessità idriche siano minime, il terreno può seccarsi, specialmente in contenitori di terracotta. Un’annaffiatura occasionale durante i periodi di disgelo può essere necessaria.

Gestione della neve e del ghiaccio

Il pino silvestre ha una struttura che, in genere, gestisce bene il carico della neve. I suoi rami flessibili tendono a piegarsi sotto il peso, permettendo alla neve di scivolare via. Tuttavia, nevicate eccezionalmente abbondanti e pesanti, soprattutto se la neve è bagnata, possono rappresentare un rischio di rottura per i rami più lunghi o per gli alberi con una struttura debole. Se noti un accumulo eccessivo di neve sui rami, puoi rimuoverla con delicatezza.

Per rimuovere la neve, utilizza una scopa o un rastrello e spingi i rami dal basso verso l’alto con un movimento delicato e ascendente. Non scuotere mai i rami e non colpirli dall’alto, poiché questo aumenta lo stress e il rischio di rottura, soprattutto quando sono congelati e fragili. Cerca di rimuovere la neve il prima possibile dopo la nevicata, prima che si compatti o si trasformi in ghiaccio.

Le tempeste di ghiaccio sono molto più pericolose della neve. Lo strato di ghiaccio che ricopre i rami può aumentarne il peso in modo esponenziale, causando danni estesi. In questo caso, purtroppo, c’è molto poco che tu possa fare. Non tentare mai di rimuovere il ghiaccio dai rami, poiché quasi certamente causeresti più danni che benefici, spezzando rami e gemme. La cosa migliore da fare è aspettare che il ghiaccio si sciolga naturalmente e valutare i danni solo in seguito.

Dopo una forte nevicata o una tempesta di ghiaccio, una volta che le condizioni sono migliorate, ispeziona l’albero per eventuali danni. Se ci sono rami rotti, esegui una potatura di pulizia per rimuovere le parti danneggiate, effettuando tagli netti vicino a un ramo laterale o al tronco. Questo aiuterà l’albero a cicatrizzare correttamente le ferite con l’arrivo della primavera e a prevenire l’ingresso di malattie.

📷  Arnstein RønningCC BY 3.0, via Wikimedia Commons

Potrebbe piacerti anche