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La cura della lantana

Daria · 09.05.2025.

La lantana camara è una pianta straordinariamente generosa e resistente, capace di regalare fioriture spettacolari e prolungate con uno sforzo relativamente contenuto. Originaria delle zone tropicali delle Americhe, si è adattata magnificamente ai nostri climi, diventando una protagonista indiscussa di giardini, balconi e terrazzi durante la bella stagione. La sua capacità di cambiare colore durante la fioritura la rende un vero e proprio gioiello cromatico, in grado di attirare farfalle e altri insetti impollinatori, aggiungendo vita e movimento allo spazio verde. Comprendere a fondo le sue esigenze di base è il primo passo per garantirle una vita lunga e rigogliosa, permettendoti di godere della sua esuberante bellezza da primavera fino ai primi freddi autunnali.

La cura generale di questa pianta non presenta particolari complessità, rendendola adatta anche a chi non possiede il cosiddetto pollice verde. La chiave del successo risiede nel bilanciare correttamente alcuni elementi fondamentali: luce, acqua, nutrimento e un’adeguata protezione durante i mesi più freddi. Sebbene tolleri brevi periodi di siccità una volta ben consolidata, una cura costante ne massimizza il potenziale decorativo, assicurando una produzione di fiori quasi ininterrotta. È importante osservare la pianta regolarmente per cogliere i primi segnali di eventuali sofferenze o necessità, intervenendo tempestivamente. Ricorda che una pianta sana è anche una pianta più forte e meno suscettibile all’attacco di parassiti e malattie.

Un aspetto cruciale nella cura della lantana è la consapevolezza della sua natura perenne nelle zone a clima mite, ma che spesso viene trattata come annuale dove gli inverni sono rigidi. Questa distinzione influenza notevolmente le pratiche colturali di fine stagione, come la potatura e la necessità di ricovero. Una corretta gestione del ciclo vitale della pianta ti permetterà di conservarla anno dopo anno, vedendola crescere e diventare sempre più robusta e fiorifera. Con le giuste attenzioni, il tuo esemplare di lantana diventerà un punto focale di colore e vitalità, ripagandoti ampiamente del tempo dedicatole.

Infine, non bisogna dimenticare che la cura passa anche attraverso la prevenzione. Mantenere l’area circostante la pianta pulita da foglie secche e detriti aiuta a ridurre il rischio di malattie fungine. Allo stesso modo, garantire una buona circolazione d’aria tra i rami, magari con potature mirate, è essenziale per la sua salute. Ogni piccolo gesto, dalla rimozione dei fiori appassiti alla scelta del giusto vaso, contribuisce a creare l’ambiente ideale per far prosperare la tua lantana, trasformandola in una vera e propria esplosione di colori.

Il terreno e la posizione ideale

La scelta del terreno è un fattore determinante per la salute e la crescita vigorosa della lantana. Questa pianta predilige un substrato leggero, fertile e, soprattutto, molto ben drenato, poiché non tollera assolutamente i ristagni idrici, che possono causare marciumi radicali in breve tempo. Un mix ideale può essere composto da terriccio universale di buona qualità, arricchito con una parte di sabbia grossolana o perlite per migliorare il drenaggio. L’aggiunta di una piccola quantità di compost maturo o di letame ben decomposto al momento dell’impianto fornirà i nutrienti necessari per un buon avvio.

Per quanto riguarda la posizione, la lantana è una pianta eliofila, ovvero amante del sole. Per ottenere una fioritura abbondante e continua, è indispensabile collocarla in un’area del giardino o del balcone che riceva almeno sei-otto ore di luce solare diretta al giorno. Una posizione in pieno sole non solo stimola la produzione di fiori, ma contribuisce anche a mantenere la pianta compatta e robusta, evitando che i fusti si allunghino eccessivamente alla ricerca di luce. Un’esposizione insufficiente si traduce quasi sempre in una fioritura scarsa o del tutto assente e in un fogliame meno brillante.

Se coltivi la lantana in vaso, assicurati che il contenitore sia di dimensioni adeguate a ospitare l’apparato radicale, consentendone lo sviluppo senza costrizioni. È fondamentale che il vaso disponga di ampi fori di drenaggio sul fondo. Per aumentare ulteriormente la capacità drenante, è buona norma creare uno strato di qualche centimetro di argilla espansa, ghiaia o cocci di terracotta sul fondo del vaso prima di aggiungere il terriccio. Questo semplice accorgimento previene l’accumulo di acqua in eccesso a contatto con le radici.

Infine, considera anche la protezione dai venti forti e freddi. Sebbene la lantana sia una pianta piuttosto resistente, una posizione troppo esposta può danneggiare il fogliame e i delicati fiori. Cerca un luogo soleggiato ma al tempo stesso riparato, come ad esempio vicino a un muro o a una siepe, specialmente se vivi in una zona ventosa. Questo le permetterà di crescere indisturbata, dedicando tutte le sue energie alla produzione della sua magnifica e colorata infiorescenza.

L’irrigazione corretta e l’umidità

Una corretta gestione dell’acqua è fondamentale per la cura della lantana, che pur essendo una pianta resistente alla siccità, beneficia di irrigazioni regolari per sostenere la sua generosa fioritura. Durante la stagione di crescita attiva, dalla primavera all’autunno, è necessario annaffiare la pianta con una certa frequenza, soprattutto nei periodi più caldi e afosi. La regola generale è intervenire quando i primi centimetri di terriccio risultano asciutti al tatto. Evita di lasciare che il substrato si secchi completamente, poiché ciò potrebbe causare stress idrico e la caduta dei boccioli fiorali.

La frequenza delle annaffiature varia notevolmente a seconda che la pianta sia coltivata in piena terra o in vaso. Gli esemplari in giardino, una volta ben stabiliti, sviluppano un apparato radicale più profondo e possono richiedere interventi meno frequenti, circa due o tre volte a settimana a seconda del clima. Le piante in vaso, invece, avendo a disposizione un volume di terra limitato che si asciuga molto più rapidamente, necessitano di irrigazioni più costanti, che nei mesi estivi possono diventare anche giornaliere. In ogni caso, è cruciale evitare i ristagni d’acqua nel sottovaso.

Un errore comune è quello di bagnare eccessivamente la pianta, credendo di aiutarla. L’eccesso d’acqua è infatti più dannoso della carenza, portando rapidamente a condizioni di asfissia radicale e allo sviluppo di malattie fungine come il marciume. È preferibile annaffiare abbondantemente ma con minore frequenza, piuttosto che fornire piccole quantità d’acqua ogni giorno. Assicurati che l’acqua in eccesso possa defluire liberamente, svuotando sempre il sottovaso dopo circa mezz’ora dall’irrigazione.

Per quanto riguarda l’umidità ambientale, la lantana non ha esigenze particolari e tollera bene anche l’aria secca tipica delle nostre estati. Non sono quindi necessarie nebulizzazioni sulla chioma, che potrebbero anzi favorire l’insorgenza di malattie fungine, come l’oidio, in condizioni di scarsa ventilazione. Concentra i tuoi sforzi nel fornire la giusta umidità a livello radicale, mantenendo il terreno fresco ma non fradicio, per una crescita sana e una fioritura spettacolare.

La concimazione per una fioritura esplosiva

Per sostenere l’incredibile sforzo produttivo della lantana, che fiorisce incessantemente per mesi, è essenziale fornirle un adeguato supporto nutritivo. Una concimazione regolare durante tutto il periodo vegetativo, dalla primavera fino all’inizio dell’autunno, è il segreto per ottenere una pianta rigogliosa e carica di fiori. L’eccesso di fertilizzante, tuttavia, può essere controproducente, stimolando una crescita eccessiva del fogliame a scapito della fioritura. È quindi importante trovare il giusto equilibrio e scegliere il prodotto più adatto.

Il tipo di concime ideale per la lantana è un prodotto liquido o granulare specifico per piante da fiore, caratterizzato da un più alto tenore di fosforo (P) e potassio (K) rispetto all’azoto (N). Il fosforo è fondamentale per lo sviluppo delle radici e la formazione dei boccioli, mentre il potassio migliora la qualità e la durata dei fiori, oltre a rafforzare la resistenza della pianta alle avversità. L’azoto, pur essendo importante per la crescita delle foglie, se in eccesso può inibire la fioritura.

La frequenza della concimazione dipende dal tipo di prodotto utilizzato. Se opti per un fertilizzante liquido, da diluire nell’acqua di irrigazione, l’applicazione andrebbe ripetuta ogni 15-20 giorni durante la stagione di massima crescita. Se preferisci un concime granulare a lenta cessione, sarà sufficiente distribuirlo sul terreno all’inizio della primavera e, eventualmente, ripetere l’operazione a metà estate, seguendo attentamente le dosi indicate sulla confezione. Questa seconda opzione è spesso più comoda e riduce il rischio di errori di dosaggio.

Ricorda di sospendere le concimazioni verso la fine dell’autunno e durante l’inverno. In questo periodo la pianta entra in una fase di riposo vegetativo, o comunque rallenta notevolmente la sua attività, e non ha bisogno di ulteriori nutrienti. Un’eccessiva fertilizzazione in questa fase potrebbe danneggiare le radici e rendere la pianta più vulnerabile al freddo. La ripresa delle concimazioni avverrà in primavera, per accompagnare il risveglio vegetativo e preparare la pianta a una nuova, spettacolare stagione di fioritura.

La potatura per mantenere forma e vigore

La potatura è un’operazione di fondamentale importanza nella cura della lantana, non solo per mantenerne una forma ordinata e compatta, but anche per stimolare una fioritura più ricca e prolungata. Esistono diversi tipi di interventi di potatura, da eseguire in momenti specifici dell’anno per ottenere i migliori risultati. Una corretta gestione dei tagli permette di rinvigorire la pianta, favorire l’emissione di nuovi getti fioriferi e prevenire che l’arbusto diventi legnoso e spoglio alla base.

Il primo intervento importante è la potatura di fine inverno o inizio primavera, da effettuarsi prima della ripresa vegetativa. Questo è il momento di agire in modo più deciso, accorciando tutti i rami di circa un terzo o addirittura metà della loro lunghezza. Questo taglio drastico incoraggia la pianta a produrre una grande quantità di nuovi germogli dalla base, sui quali si svilupperanno i fiori. Non temere di essere troppo energico: la lantana risponde molto bene a questo tipo di potatura di ringiovanimento.

Durante la stagione di crescita, dalla primavera all’autunno, è utile praticare la cosiddetta “cimatura” o “deadheading”. Questa operazione consiste nella rimozione regolare dei fiori appassiti, tagliando lo stelo appena sopra il primo paio di foglie sane. Impedendo alla pianta di andare a seme e produrre le sue piccole bacche nere, tutte le sue energie verranno concentrate nella produzione di nuovi boccioli, garantendo così una fioritura continua e spettacolare. Questo piccolo gesto, ripetuto costantemente, fa una differenza enorme nella performance della pianta.

Infine, una leggera potatura di contenimento può essere effettuata durante l’estate per dare forma alla pianta, eliminare eventuali rami secchi, danneggiati o che crescono in modo disordinato. Utilizza sempre attrezzi puliti e ben affilati per effettuare tagli netti e precisi, che cicatrizzano più rapidamente e riducono il rischio di infezioni. Una corretta potatura trasforma la lantana in un cespuglio denso, armonioso e costantemente coperto di fiori multicolori.

La gestione invernale e la protezione dal freddo

La gestione della lantana durante i mesi invernali dipende in modo cruciale dal clima della tua zona. Questa pianta, di origine tropicale, non tollera il gelo intenso e prolungato. Nelle regioni del sud Italia e nelle zone costiere dove le temperature raramente scendono sotto lo zero, la lantana può essere coltivata in piena terra e superare l’inverno all’aperto con qualche semplice accorgimento. In queste aree, è sufficiente proteggere la base della pianta con uno spesso strato di pacciamatura, come paglia, foglie secche o corteccia, per isolare le radici dal freddo.

Nelle regioni del centro-nord, dove gli inverni sono più rigidi e le gelate frequenti, è impensabile lasciare la lantana all’aperto. In questo caso, la coltivazione in vaso è la scelta obbligata. Prima dell’arrivo dei primi geli, solitamente tra ottobre e novembre, è necessario spostare il vaso in un luogo riparato e luminoso. L’ideale sarebbe una serra fredda, una veranda non riscaldata o un vano scale luminoso, dove la temperatura si mantenga costantemente sopra i 5-10°C.

Durante il periodo di ricovero invernale, la pianta entrerà in una fase di dormienza o semi-dormienza. Le sue esigenze idriche e nutritive si ridurranno drasticamente. Le annaffiature andranno diradate significativamente, intervenendo solo quando il terreno è completamente asciutto per evitare marciumi radicali. Le concimazioni, invece, dovranno essere completamente sospese fino alla primavera successiva. È normale che la pianta perda parte del suo fogliame durante questo periodo; non è un segno di sofferenza, ma una naturale reazione al cambiamento di condizioni.

Con l’arrivo della primavera, quando il rischio di gelate tardive è ormai scongiurato, potrai riportare gradualmente la tua lantana all’aperto. Inizialmente, posizionala in un luogo semi-ombreggiato per qualche giorno, per permetterle di riabituarsi alla luce solare diretta ed evitare scottature sulle foglie. Questo è anche il momento perfetto per effettuare la potatura principale e, se necessario, il rinvaso. Seguendo queste semplici regole, potrai godere della tua lantana per molti anni a venire.

📷 Flickr / Szerző: Mauricio Mercadante / Licence: CC BY-NC-SA 2.0

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