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Lo svernamento del crespino di Darwin

Daria · 17.05.2025.

Affrontare l’inverno è una sfida per molte piante da giardino, e anche il robusto crespino di Darwin, sebbene resistente, può beneficiare di alcune cure preventive per superare al meglio la stagione fredda. Essendo un arbusto sempreverde, continua ad essere esposto agli elementi anche durante la dormienza, rischiando danni da gelo, vento e disidratazione. Preparare adeguatamente la pianta in autunno, fornirle la giusta protezione durante i mesi più rigidi e assisterla nella ripresa primaverile sono passaggi fondamentali per garantirne la salute e assicurarsi una magnifica fioritura l’anno successivo. Una corretta gestione dello svernamento è un investimento che ripaga con una pianta più forte e resiliente.

Preparare la pianta per la stagione fredda

La preparazione per l’inverno inizia ben prima del primo gelo, durante l’autunno. Una delle azioni più importanti è ridurre gradualmente le annaffiature. Man mano che le temperature si abbassano, la pianta rallenta il suo metabolismo e ha bisogno di meno acqua. Un terreno troppo umido durante l’inverno aumenta il rischio di marciume radicale e può causare danni maggiori in caso di gelo, poiché l’acqua ghiacciando si espande e può danneggiare le cellule radicali. Lascia che le piogge autunnali facciano il loro corso e intervieni solo se il periodo è eccezionalmente secco.

Un altro passo cruciale è interrompere qualsiasi tipo di concimazione entro la fine dell’estate. Fertilizzare in autunno, specialmente con prodotti ricchi di azoto, stimolerebbe la crescita di nuovi getti teneri. Questa nuova vegetazione non avrebbe il tempo di irrobustirsi e lignificarsi a sufficienza prima dell’arrivo del freddo, rendendola estremamente suscettibile ai danni da gelo. La pianta deve invece essere incoraggiata a entrare naturalmente nel suo periodo di riposo.

Prima che il terreno geli, è una buona pratica applicare uno strato di pacciamatura organica, come corteccia di pino, foglie secche o cippato, intorno alla base dell’arbusto. Questo strato, alto circa 10-15 centimetri, agisce come un isolante, proteggendo l’apparato radicale dalle fluttuazioni estreme di temperatura e dal gelo profondo. La pacciamatura aiuta anche a conservare un minimo di umidità nel terreno, prevenendo la disidratazione delle radici durante gli inverni secchi. Assicurati di non ammucchiare il materiale direttamente contro il tronco per evitare marciumi.

Infine, esegui un’ultima ispezione generale della pianta. Rimuovi eventuali rami già morti o chiaramente danneggiati per prevenire che diventino un punto di ingresso per malattie durante l’inverno. Controlla anche la presenza di parassiti o delle loro uova e, se necessario, effettua un ultimo trattamento con olio bianco, che può aiutare a soffocare gli insetti svernanti. Una pianta che entra nell’inverno sana e pulita ha maggiori probabilità di uscirne indenne.

Tecniche di protezione dal gelo e dai venti invernali

Nelle regioni con inverni particolarmente rigidi, o per le piante giovani e non ancora ben consolidate, può essere necessaria una protezione fisica aggiuntiva. Il vento invernale, freddo e secco, è spesso più dannoso del gelo stesso, in quanto causa una rapida disidratazione del fogliame sempreverde (un fenomeno noto come “bruciatura da vento”). Per proteggere la pianta, puoi creare una barriera frangivento sul lato da cui soffiano i venti dominanti, utilizzando ad esempio una rete ombreggiante o dei pannelli di iuta fissati a dei paletti.

Per proteggere dal gelo intenso, specialmente durante le notti più fredde, puoi coprire l’intero arbusto con del tessuto non tessuto (TNT). Questo materiale permette alla pianta di traspirare ma offre alcuni gradi di protezione termica. Evita di usare teli di plastica a diretto contatto con il fogliame, perché non permettono la traspirazione e possono causare danni da condensa o bruciature quando il sole colpisce la plastica. La copertura va rimossa al mattino per permettere alla pianta di ricevere luce e aria.

Un’altra minaccia invernale è il peso della neve, che può spezzare o deformare i rami. Dopo abbondanti nevicate, è buona norma scuotere delicatamente i rami per rimuovere la neve in eccesso, soprattutto se è pesante e umida. Se l’arbusto ha una forma espansa, puoi legare delicatamente i rami insieme con dello spago per renderlo più compatto e meno suscettibile ai danni da carico. Questo aiuta a prevenire la rottura dei rami principali e a mantenere la forma della pianta.

Per le piante particolarmente sensibili o in zone esposte, si può costruire una semplice struttura protettiva intorno all’arbusto, ad esempio con quattro paletti e della rete di iuta avvolta intorno. L’interno di questa struttura può essere riempito con foglie secche o paglia per un ulteriore isolamento. Questa tecnica è molto efficace per proteggere le piante giovani durante i loro primi inverni, finché non diventano abbastanza robuste da resistere autonomamente alle condizioni climatiche locali.

La cura del crespino in vaso durante l’inverno

Gli esemplari di crespino di Darwin coltivati in vaso richiedono attenzioni particolari durante l’inverno, poiché il loro apparato radicale è molto più esposto al freddo rispetto alle piante in piena terra. Il terreno in un vaso può gelare completamente e molto più rapidamente, causando la morte delle radici. La soluzione più semplice, se le dimensioni del vaso lo consentono, è spostarlo in un luogo riparato come un garage non riscaldato, una serra fredda o un portico protetto.

Se non è possibile spostare il vaso, è necessario isolarlo. Puoi avvolgere il contenitore con diversi strati di pluriball (la plastica a bolle), iuta o vecchie coperte per proteggere le radici dal gelo. Un’altra tecnica efficace è quella di “interrare” il vaso, ovvero scavare una buca nel giardino e posizionarvi il vaso a livello del terreno, coprendo poi la superficie con pacciamatura. Il terreno circostante fornirà un eccellente isolamento naturale.

L’irrigazione delle piante in vaso durante l’inverno deve essere gestita con molta attenzione. Il terreno deve essere mantenuto leggermente umido, ma mai bagnato. Un eccesso d’acqua in un vaso freddo è la ricetta sicura per il marciume radicale. Controlla il terriccio ogni paio di settimane e annaffia solo quando è quasi completamente asciutto, preferibilmente durante le ore più calde di una giornata mite per permettere all’acqua in eccesso di drenare prima che le temperature scendano nuovamente.

Anche la posizione del vaso è importante. Se rimane all’aperto, cerca di posizionarlo in un luogo che sia protetto dai venti invernali più forti, ad esempio vicino a un muro di casa. Evita anche le posizioni dove il sole invernale del mattino colpisce la pianta ancora gelata, poiché il rapido scongelamento può danneggiare i tessuti vegetali. Un’esposizione a nord o a est è spesso preferibile in inverno per evitare questi shock termici.

Ispezione e cure post-invernali

Quando la primavera si avvicina e il rischio delle gelate più intense è passato, è il momento di iniziare a rimuovere le protezioni invernali. È importante farlo gradualmente per non sottoporre la pianta a uno shock improvviso. Inizia rimuovendo le coperture durante il giorno e rimettendole di notte per un paio di settimane, finché le temperature notturne non si stabilizzano costantemente sopra lo zero. Rimuovi anche la pacciamatura in eccesso dalla base del tronco per permettere al terreno di riscaldarsi.

Ispeziona attentamente l’arbusto per valutare eventuali danni subiti durante l’inverno. È normale trovare alcune foglie secche o imbrunite e qualche piccolo ramo danneggiato dal gelo o dal vento. Attendi che la pianta inizi a germogliare per essere sicuro di quali rami sono effettivamente morti e quali invece sono ancora vivi. I rami morti saranno secchi, fragili e non mostreranno alcun segno di nuova crescita.

Una volta identificati con certezza i danni, procedi con una potatura di pulizia. Utilizzando cesoie affilate e disinfettate, taglia tutti i rami morti o danneggiati fino a trovare il legno vivo e sano. Questo non solo migliora l’aspetto della pianta, ma previene anche l’insorgenza di malattie che potrebbero entrare attraverso i tessuti danneggiati. Questa è anche una buona occasione per una leggera potatura di sfoltimento, per migliorare la forma e la circolazione dell’aria.

Dopo la potatura, con la ripresa vegetativa, puoi riprendere le normali pratiche di cura. Ricomincia ad annaffiare regolarmente man mano che il terreno si asciuga e applica la prima concimazione primaverile per dare alla pianta l’energia necessaria per una nuova stagione di crescita. Un crespino che è stato ben protetto durante l’inverno e ben curato alla ripresa primaverile ti ricompenserà con una crescita sana e una fioritura spettacolare.

📷 Michael WolfCC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

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