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Esigenze nutritive e concimazione delle fresie

Daria · 13.04.2025.

La fresia, questo fiore profumato originario del Sudafrica, è giustamente popolare sia tra gli appassionati di giardinaggio sia tra i coltivatori di fiori recisi. Tuttavia, affinché questa affascinante pianta possa brillare in tutto il suo splendore e deliziarci anno dopo anno con un’abbondante fioritura, è essenziale un apporto equilibrato di nutrienti. Le esigenze nutritive della fresia sono specifiche e richiedono, nelle diverse fasi del suo ciclo di crescita, accenti diversi, motivo per cui una concimazione consapevole è la chiave del successo. Trascurare questo aspetto può portare a una crescita scarsa, suscettibilità alle malattie e fioritura assente o di scarsa qualità, mentre un apporto eccessivo di nutrienti può essere altrettanto dannoso quanto una carenza.

Il ruolo del terreno e la sua preparazione per le fresie

La base della coltivazione della fresia è garantire una struttura del terreno e un contenuto di nutrienti appropriati. L’ideale per lei è un terreno ben drenato, sciolto, ricco di humus, con una reazione chimica leggermente acida o neutra e un valore di pH compreso tra 6,0 e 7,0. I terreni troppo compatti e argillosi tendono a trattenere l’acqua, il che può portare alla putrefazione dei cormi di fresia. Ecco perché, in tali casi, è essenziale migliorare il terreno aggiungendo sabbia e compost maturo o letame. Una concimazione di base, effettuata durante la preparazione del terreno, fornisce i nutrienti necessari per lo sviluppo iniziale.

Un’analisi del terreno è fortemente raccomandata prima di piantare le fresie, soprattutto se la coltivazione è prevista su una vasta area o se si sono verificati in precedenza problemi con lo sviluppo delle piante. Un’analisi pedologica specializzata fornisce un quadro preciso dell’attuale contenuto di nutrienti nel terreno, del suo valore di pH e del suo livello di sostanza organica. Sulla base di queste informazioni, gli elementi carenti possono essere integrati in modo mirato e si può evitare l’applicazione inutile o inappropriata di concimi, il che non è solo più conveniente, ma protegge anche l’ambiente. I risultati dell’analisi facilitano la determinazione della quantità e della composizione necessarie del concime di base.

Durante la preparazione del terreno prima della semina, la sostanza organica, come il compost ben maturo o il letame, è essenziale. Non solo arricchisce il terreno di nutrienti a lento rilascio, ma ne migliora anche la struttura, la capacità di ritenzione idrica e stimola l’attività dei microrganismi benefici del suolo. Circa 4-6 settimane prima della semina, si consiglia di incorporare queste materie organiche nello strato superiore del terreno, a una profondità di 15-20 cm, per lasciare abbastanza tempo ai processi di decomposizione di iniziare e ai nutrienti di rilasciarsi prima della messa a dimora dei cormi.

La fresia è sensibile alle alte concentrazioni di sale nel terreno. Pertanto, è necessario evitare l’uso di letame fresco e non maturo, nonché l’applicazione eccessiva di concimi minerali subito prima della semina. Se il terreno è troppo acido (pH inferiore a 5,5), il pH può essere aumentato con cautela aggiungendo calcare o dolomia in polvere. Al contrario, se il terreno è alcalino (pH superiore a 7,5), l’uso di zolfo elementare o di concimi acidificanti (ad esempio, solfato di ammonio) può aiutare ad abbassare il pH, sebbene la fresia tolleri meglio un ambiente leggermente alcalino rispetto a uno eccessivamente acido.

Macronutrienti essenziali: azoto, fosforo e potassio

L’azoto (N) è di fondamentale importanza per la crescita vegetativa della fresia, compreso lo sviluppo di foglie e steli. Un adeguato apporto di azoto garantisce un fogliame vigoroso e verde, essenziale per un’efficiente fotosintesi. In caso di carenza, le piante rimangono stentate, le loro foglie diventano verde chiaro o giallastre, a partire da quelle più vecchie, e anche la fioritura può essere più debole. Allo stesso tempo, è necessario evitare un sovradosaggio di azoto, poiché ciò può portare a un eccessivo sviluppo fogliare a scapito della fioritura, e i tessuti vegetali diventano più lassi, rendendo la pianta più suscettibile a malattie e parassiti.

Il fosforo (P) svolge un ruolo chiave nella formazione delle radici, nella formazione dei fiori e nello sviluppo dei semi. Per la fresia, è particolarmente importante durante la fase di sviluppo dei cormi e la formazione dei boccioli fiorali. In caso di carenza di fosforo, l’apparato radicale si sviluppa male, le foglie possono diventare verde scuro, a volte con una sfumatura violacea, la fioritura è ritardata o assente, e anche il numero e le dimensioni dei fiori diminuiscono. Il fosforo viene generalmente applicato come concime di base o all’inizio della stagione di crescita, poiché si muove lentamente nel terreno e la pianta ha bisogno di tempo per assorbirlo.

Il potassio (K) contribuisce alla salute generale della pianta, alla sua resistenza allo stress e migliora la qualità, il colore e la durata dei fiori. Svolge un ruolo importante nella regolazione dell’acqua, nell’attivazione degli enzimi e nel trasporto dei carboidrati. In caso di carenza di potassio, i margini delle foglie possono ingiallire e poi necrotizzare (sintomi di bruciatura), gli steli possono essere deboli e la pianta diventa più suscettibile a malattie, nonché a danni da gelo e siccità. La fresia necessita di potassio continuamente durante tutta la stagione di crescita, in particolare prima e durante la fioritura.

Mantenere un rapporto NPK equilibrato è essenziale per lo sviluppo ottimale della fresia. In generale, si può dire che durante il periodo di crescita vegetativa, un concime più ricco di azoto è più vantaggioso, mentre per stimolare la fioritura, è preferibile un concime più ricco di fosforo e potassio. In molti casi, un concime minerale generale ed equilibrato, ad esempio con un rapporto NPK di 10-10-10 o 14-14-14, può anche essere adatto per la concimazione di base, che potrà poi essere integrata con concimi fogliari a composizione più specifica o con una concimazione di copertura, a seconda delle esigenze della pianta.

L’importanza dei micronutrienti per le fresie

Sebbene la fresia necessiti di micronutrienti (chiamati anche oligoelementi) solo in piccole quantità, la loro presenza è essenziale per lo sviluppo sano della pianta e per un’abbondante fioritura. Questi includono, tra gli altri, ferro (Fe), manganese (Mn), zinco (Zn), rame (Cu), boro (B) e molibdeno (Mo). Una carenza di questi elementi può provocare sintomi specifici e compromettere significativamente lo stato della pianta, anche quando i macronutrienti sono disponibili in quantità adeguate. I micronutrienti svolgono generalmente un ruolo come componenti o attivatori di enzimi nei processi metabolici delle piante.

La carenza di ferro (Fe) si verifica spesso su terreni calcarei e alcalini, poiché in tali condizioni il ferro è presente in una forma difficilmente assimilabile dalla pianta. Il sintomo è l’ingiallimento tra le nervature delle giovani foglie (clorosi), mentre le nervature rimangono verdi. Nei casi gravi, l’intera foglia può diventare bianca. I sintomi della carenza di manganese (Mn) sono simili a quelli della carenza di ferro, ma l’ingiallimento è spesso meno nettamente definito e sulle foglie possono comparire anche piccole macchie necrotiche. La carenza di zinco (Zn) può portare a una riduzione delle dimensioni delle foglie, alla formazione di rosette e a un’inibizione della crescita.

Il boro (B) svolge un ruolo importante nella formazione della parete cellulare, nel trasporto dei carboidrati e nell’allegagione di fiori e frutti. In caso di carenza di boro, le giovani foglie possono deformarsi, l’apice vegetativo può morire e la fioritura può essere scarsa, con i fiori che cadono facilmente. La carenza di rame (Cu) è meno frequente ma può provocare l’appassimento e la torsione delle giovani foglie, nonché disturbi nella formazione dei fiori. Il molibdeno (Mo) svolge un ruolo nella riduzione dei nitrati e la sua carenza, provocando disturbi del metabolismo dell’azoto, può produrre sintomi simili a quelli di una carenza di azoto, in particolare su terreni acidi.

L’integrazione di micronutrienti avviene più spesso con concimi minerali complessi che contengono questi elementi o con preparati speciali di micronutrienti sotto forma di concime fogliare. Il vantaggio della concimazione fogliare è che i nutrienti vengono assorbiti rapidamente attraverso le foglie, quindi i sintomi di carenza possono essere rapidamente corretti. Tuttavia, è importante rispettare il dosaggio esatto, poiché una quantità eccessiva di micronutrienti può essere tossica per la pianta. Mantenere il pH del terreno nell’intervallo ottimale (6,0-7,0) contribuisce anche alla disponibilità adeguata della maggior parte dei micronutrienti.

Strategie di concimazione e tempistiche

La strategia di concimazione della fresia deve essere adattata al ciclo di sviluppo della pianta, al tipo di terreno e al suo contenuto di nutrienti. L’obiettivo principale è garantire un apporto continuo, ma non eccessivo, di nutrienti. La concimazione di base, effettuata prima della semina, copre il fabbisogno iniziale di nutrienti. A tal fine, possono essere utilizzati efficacemente concimi organici a lento rilascio, come il compost maturo o il letame, nonché concimi minerali NPK complessi ed equilibrati, che possono essere più ricchi di fosforo e potassio per favorire lo sviluppo di radici e cormi.

Durante il periodo di crescita vegetativa, quando foglie e steli si sviluppano intensamente, il fabbisogno di azoto della fresia aumenta. In questa fase, si può applicare una concimazione di copertura, sotto forma di soluzione nutritiva liquida o di concime minerale facilmente solubile a predominanza azotata. È importante, tuttavia, non esagerare con l’azoto, poiché ciò può avvenire a scapito della fioritura e indebolire la pianta. La concimazione di copertura può essere applicata ogni 2-4 settimane, a seconda dello stato delle piante e dell’apporto di nutrienti del terreno, fino alla comparsa dello stelo fiorale.

Quando gli steli fiorali iniziano a comparire e la fioritura si avvicina, l’accento deve essere posto su fosforo e potassio. Questi nutrienti favoriscono un’abbondante fioritura, l’intensità del colore e la durata dei fiori, nonché l’accumulo di riserve nutritive nei cormi per l’anno successivo. Durante questo periodo, si raccomanda l’uso di concimi minerali a predominanza potassica o di soluzioni nutritive speciali per stimolare la fioritura. Anche durante la fioritura, si può continuare con un moderato apporto supplementare di nutrienti affinché la pianta disponga di energia sufficiente.

Anche dopo il periodo di fioritura, l’apporto di nutrienti non deve essere trascurato, poiché è in quel momento che i cormi accumulano riserve nutritive, il che costituisce la base della fioritura dell’anno successivo. In questa fase, il potassio svolge nuovamente un ruolo importante, ma anche il fosforo è essenziale. Fino a quando le foglie non si seccano naturalmente, si consiglia di applicare ancora una o due volte un concime ricco di potassio, a dosi più basse. L’applicazione di un pacciame organico durante la stagione di crescita non solo controlla le erbacce e conserva l’umidità del terreno, ma arricchisce anche continuamente il terreno di nutrienti attraverso una lenta decomposizione.

Concimi organici e minerali nella coltivazione delle fresie

Per l’apporto di nutrienti alle fresie, sia i concimi organici che quelli minerali hanno il loro posto, e spesso la combinazione dei due dà i migliori risultati. I concimi organici, come il letame maturo, il compost, la farina d’ossa o la farina di sangue, si decompongono lentamente, fornendo una fonte di nutrienti a lungo termine, migliorando nel contempo la struttura del terreno, il regime idrico e l’attività biologica. Si raccomanda di incorporarli nel terreno principalmente come concime di base durante la preparazione del terreno prima della semina. Il compost è particolarmente prezioso perché, oltre al suo complesso contenuto di nutrienti, introduce anche microrganismi benefici nel terreno.

I concimi minerali contengono nutrienti più rapidamente assimilabili e consentono una regolazione più precisa della composizione nutritiva in base alle esigenze attuali della pianta. Sono disponibili in varie forme, come granuli, polveri o concentrati liquidi. I concimi minerali granulari hanno generalmente un rilascio più lento, mentre le soluzioni nutritive liquide consentono un assorbimento immediato dei nutrienti, essendo così eccellenti per un intervento rapido in caso di sintomi di carenza o per un supporto mirato di determinate fasi di crescita. È importante un uso corretto dei concimi minerali, rispettando scrupolosamente le istruzioni di dosaggio riportate sulla confezione, per evitare bruciature e una concentrazione eccessiva di sale nel terreno.

I concimi minerali a lento rilascio (CRF) stanno diventando sempre più popolari anche nella coltivazione delle fresie perché, con una singola applicazione, garantiscono un apporto continuo di nutrienti per diversi mesi. Questi concimi hanno uno speciale rivestimento che, sotto l’influenza dell’umidità e della temperatura del terreno, rilascia gradualmente i nutrienti. Ciò riduce il rischio di lisciviazione e minimizza il rischio di sovradosaggio di nutrienti, consentendo nel contempo uno sviluppo più uniforme della pianta. Sebbene il loro costo iniziale possa essere più elevato, possono essere economici a lungo termine a causa del minor numero di applicazioni necessarie.

La concimazione fogliare può essere un metodo complementare, in particolare per rimediare rapidamente a carenze di micronutrienti o per rafforzare le piante durante periodi di stress (ad esempio, siccità, freddo). I nutrienti assorbiti attraverso le foglie vengono rapidamente utilizzati. È importante sapere, tuttavia, che la concimazione fogliare non sostituisce un adeguato apporto di nutrienti attraverso il terreno, ma lo integra soltanto. I concimi fogliari devono essere sempre applicati secondo le istruzioni del produttore, diluiti, al mattino presto o nel tardo pomeriggio, per evitare bruciature delle foglie e massimizzare l’efficacia dell’assorbimento.

Errori comuni nella concimazione delle fresie e la loro prevenzione

Uno degli errori più comuni nella concimazione delle fresie è la sovraconcimazione, in particolare l’applicazione eccessiva di azoto. Molti ritengono che più nutrienti riceve la pianta, meglio crescerà, ma non è così. Un eccesso di azoto può portare a un fogliame lussureggiante a scapito della fioritura, può rendere i tessuti vegetali più lassi, il che li rende più suscettibili a malattie e all’allettamento. La sovraconcimazione minerale porta generalmente anche a un aumento della salinità del terreno, che può danneggiare le radici e inibire l’assorbimento dell’acqua, provocando sintomi di bruciatura sulle foglie.

Un altro problema comune è la concimazione al momento sbagliato. Ad esempio, una dose eccessiva di azoto applicata nel periodo precedente la fioritura può ritardare o ridurre la fioritura. Allo stesso modo, trascurare l’apporto di nutrienti dopo la fioritura può portare a uno sviluppo più debole dei cormi, il che influisce negativamente sulla qualità della fioritura dell’anno successivo. È importante comprendere il ciclo di crescita della fresia e le specifiche esigenze nutritive in ogni fase affinché la concimazione apporti realmente benefici alla pianta e non causi danni.

Uno squilibrio nutritivo può anche causare seri problemi. Se, ad esempio, applichiamo troppo fosforo, ciò può inibire l’assorbimento di altri importanti micronutrienti, come ferro o zinco, provocando sintomi di carenza. Pertanto, si raccomanda l’uso di concimi a composizione equilibrata o un apporto mirato di nutrienti basato sui risultati dell’analisi del terreno. Invece del principio “più è meglio”, nella concimazione delle fresie si deve seguire il principio “la giusta quantità al momento giusto”.

Infine, ma non meno importante, un errore può essere ignorare il valore del pH del terreno. Anche se nel terreno ci sono nutrienti sufficienti, un pH non ottimale può inibire il loro assorbimento da parte della pianta. Ad esempio, in terreni fortemente alcalini, la disponibilità di ferro, manganese e fosforo diminuisce, mentre in terreni fortemente acidi, calcio, magnesio e molibdeno possono diventare meno disponibili, e alcuni elementi, come l’alluminio, possono raggiungere livelli tossici. La verifica regolare del pH del terreno e la sua regolazione al bisogno sono di fondamentale importanza per un uso efficiente dei nutrienti.

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